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L’assessore Gallera: “Ospedale di Alzano non sanificato? È falso. Lo abbiamo chiuso subito”

L’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera ha fatto sapere che le accuse nei confronti della gestione dell’emergenza coronavirus per l’ospedale di Alzano Lombardo sono false: a Radio 24 l’assessore ha spiegato che il weekend del 22 e 23 febbraio il pronto soccorso fu subito chiuso e sottoposto a sanificazione non appena si scoprì della presenza del primo contagio tra i pazienti. Sulla vicenda è stato aperto un fascicolo in procura a Bergamo.
A cura di Chiara Ammendola
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"Il 22 febbraio è stato fatto il tampone, il risultato è arrivato il 23 e immediatamente il pronto soccorso è stato chiuso e sanificato, poi riaperto su indicazione della Regione Lombardia. Contestualmente sono stati fatti i tamponi a tutto il personale e ai malati che avevano polmoniti interstiziale e i contagi vengono subito mappato", ha ricostruito così l'assessore Giulio Gallera quanto accaduto ad Alzano Lombardo il giorno in cui l'ospedale scoprì la presenza del coronavirus al suo interno.

L'assessore lombardo, intervistato questa mattina a Radio 24, ha così commentato indirettamente la notizia dell'apertura di un fascicolo d'inchiesta per chiarire quanto successo nel comune in provincia di Bergamo. Gallera ha definito l'emergenza coronavirus in Lombardia "un fungo atomico che ha travolto tutto". "Abbiamo avuto il fungo della bomba atomica che ha travolto in maniera indistinta nei territori, negli ospedali e nelle residenze per anziani le persone più fragili – commenta – alla fine vedremo, ahimè, i numeri di tutto questo che non credo si discosteranno molto".

Il fascicolo aperto in procura a Bergamo è al momento contro ignoti e l'ipotesi di reato è quella di epidemia colposa: nelle giornate di lunedì e martedì i Nas dei carabinieri hanno effettuato perquisizioni nella struttura e acquisito alcuni documenti. L'indagine, a quanto emerge, riguarderebbero principalmente proprio i fatti accaduti nel weekend del 22 e 23 febbraio, all'indomani della notizia della positività del ‘paziente 1' di Codogno. In quelle ore confuse, nell'ospedale Pesenti Fenaroli alcuni malati erano risultati positivi. Per questo fu presa la decisione di chiudere il pronto soccorso riaperto però poche ore dopo, senza però che venisse fatta, secondo alcuni, la sanificazione né i tamponi a personale medico e pazienti.

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