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Aperta un’inchiesta per epidemia colposa sull’ospedale di Alzano Lombardo

La Procura di Bergamo ha aperto un’inchiesta per epidemia colposa sull’ospedale di Alzano Lombardo. Nel mirino degli inquirenti ci sono i fatti accaduti nel weekend del 23 febbraio nel presidio sanitario bergamasco, quando furono trovati i primi pazienti positivi al coronavirus. Nelle scorse ore i Nas dei carabinieri hanno effettuato perquisizioni e acquisito documenti. Il fascicolo è al momento a carico di ignoti.
A cura di Simone Gorla
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Immagine di repertorio
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La Procura di Bergamo ha aperto un'inchiesta per epidemia colposa sull'ospedale di Alzano Lombardo, in provincia di Bergamo. Nel mirino degli inquirenti c'è la gestione dell'emergenza Coronavirus nel presidio dove già alla fine di febbraio c'erano alcuni casi di positività.

Aperta un'inchiesta sull'ospedale di Alzano Lombardo

I pm bergamaschi hanno aperto un fascicolo contro ignoti, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, per l'ipotesi di reato di epidemia colposa. Nelle giornate di lunedì e martedì i Nas dei carabinieri hanno effettuato perquisizioni nella struttura e acquisito alcuni documenti. L'indagine, a quanto emerge, riguarda soprattutto i fatti accaduti nel weekend del 22 e 23 febbraio, all'indomani della notizia della positività del ‘paziente 1' di Codogno. In quelle ore confuse, nell'ospedale Pesenti Fenaroli alcuni malati erano risultati positivi. Per questo stata presa la decisione di chiudere il pronto soccorso, che però poche ore dopo ha riaperto.

Il procuratore facente funzione Maria Cristina Rota ha costituito un pool di pubblici ministeri che, secondo quanto riportato da Ansa, "si occuperà di tutta l'attività di indagine che riguarda l'epidemia di Coronavirus nella Bergamasca". Tutte le denunce, esposti con notizie di reato "saranno affidati allo stesso team" composto da altri due sostituti assieme allo stesso Procuratore.

Le denunce dei parenti delle vittime: Tutti sapevano

Tra i primi pazienti ricoverati risultati positivi al covid-19 c'era un 84enne, Ernesto Ravelli, poi trasferito al Papa Giovanni e deceduto, primo morto per Coronavirus in provincia di Bergamo. Il 15 febbraio era stato ricoverato un 83enne di Nembro, con tampone risultato positivo il 23 febbraio. Sui fatti accaduti all'ospedale di Alzano i parenti delle molte persone decedute nella bergamasca chiedono di conoscere la verità. "Tutti sapevano ma hanno comunque mandato a casa persone e hanno tenuto aperto l’ospedale senza sanificarlo", ha denunciato a Fanpage.it la figlia di una donna morta nel nosocomio dove era stata portata il 18 febbraio per essere sottoposta a terapia. Pochi giorni dopo ha contratto la polmonite che le è stata fatale.

Assessore Gallera: Ospedale non sanificato? È falso

L'assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, ha definito "falsa" la ricostruzione secondo la quale, dopo il primo contagio, il pronto soccorso non sia stato sanificato. "Il 22 si fa un tampone a una persona e il risultato arriva il 23, viene subito chiuso il pronto soccorso e sanificati i locali poi riaperto in condivisione con la Regione, come avevamo fatto a Codogno – ha spiegato a Radio 24 – Contestualmente vengono fatti i tamponi a tutto il personale e ai malati che avevano delle polmoniti interstiziali, vengono mappati subito i contagi".

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