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L’altra Milano: nonno Gianni, che regala libri nella piazzetta liberata dalle auto

Ogni sabato nonno Gianni allestisce il suo banchetto e regala libri in una piazza di Milano recentemente liberata dalle auto, piazza Dergano. Un residente del quartiere ha raccontato la sua storia su Facebook con un post diventato virale: migliaia le interazioni tra “mi piace” e condivisioni. Nonno Gianni però non è in cerca di notorietà: rivendica il diritto di continuare a regalare libri liberamente e in autonomia, concedendosi ogni tanto delle pause e limitandosi a consigliare solo romanzi che ha letto e gli sono piaciuti.
A cura di Francesco Loiacono
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Nonno Gianni al suo stand in piazza Dergano (Foto di Simone Lunghi)
Nonno Gianni al suo stand in piazza Dergano (Foto di Simone Lunghi)

Nella piazzetta da poco liberata dalle auto, nonno Gianni ogni sabato allestisce il suo banchetto – un tavolo con due panche – e regala libri. Avete capito bene: non li vende, ma li regala. Non solo: ai suoi clienti offre anche, sempre gratuitamente, consigli sui romanzi e sui testi esposti. Perché una delle particolarità di nonno Gianni è che regala solo i libri che lui stesso ha letto e che gli sono piaciuti. Questa storia che sembra così poco "social" e appare quasi d'altri tempi arriva da Milano, per la precisione da piazza Dergano. Uno spazio che prima era una sorta di parcheggio e che, da settembre, è stato reso pedonale grazie a un progetto di "urbanistica tattica" del Comune di Milano che si chiama "Piazza aperte". Nonno Gianni è uno dei tanti cittadini milanesi che si è riappropriato dello spazio pubblico, tornato a essere un luogo di incontro tra le persone: fioriere ne abbelliscono gli spazi, sull'asfalto trovano posto tavoli da ping pong che ospitano sfide e tornei e rastrelliere per le bici che hanno soppiantato le auto.

La storia di nonno Gianni è stata raccontata su Facebook da un abitante del quartiere, Simone Lunghi, fondatore dell'associazione "Angeli dei Navigli": "Quando hanno pedonalizzato questa piazza, nel mio quartiere – ‘urbanismo tattico' lo chiamano – ero curioso di vedere in che modo le Persone avrebbero utilizzato uno spazio rubato alle macchine. Talvolta le pieghe della realtà sorprendono pure la fantasia, e in maniera positiva!", ha scritto. Ed è curioso come una vicenda così legata alla realtà e a una dimensione di quartiere abbia incontrato anche un grande apprezzamento sul social network: oltre 1.800 mi piace e più di 500 condivisioni da quando il post è stato pubblicato, il 3 novembre: "A questo punto non so se il mio misterioso amico mi offrirà un caffè o mi darà un pugno perché ho fatto troppo rumore attorno a questa sua meravigliosa iniziativa", ha ironizzato Simone. Nonno Gianni infatti rifugge la notorietà: non vuole apparire (questo il motivo per cui il suo volto è stato oscurato nella foto) né rilasciare direttamente interviste. Anche perché rivendica il suo sacrosanto diritto alla libertà di godersi la sua vita da pensionato: non vuole che attorno alla sua iniziativa si creino troppe aspettative perché vuol essere libero di potersi assentare dalla piazza qualche sabato senza che nessuno ci rimanga male. Prima che l'attenzione attorno a lui crescesse in modo esponenziale riusciva a mettere in circolo circa 30 libri. Chissà se adesso il suo giro d'affari, senza alcun valore economico ma ad alto valore culturale e sociale, aumenterà.

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