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Covid 19

La strage del coronavirus in Lombardia, Istat: a Bergamo morti più 518%, triplicati a Cremona e Lodi

Nei primi 21 giorni del mese di marzo i decessi nelle province della Lombardia sono cresciuti in modo tragico, con incrementi da due a sei volte rispetto al dato dell’anno precedente. È la fotografia fornita dai dati Istat sulla mortalità nel periodo di massima espansione dell’epidemia di coronavirus. Nella Bergamasca l’aumento dei decessi è del 518,40%. Nella provincia di Brescia è del 188,63%. Nella Città metropolitana di Milano del 41,57%. Altissimo anche l’incremento nel Lodigiano, 246,67% in più, e nel Cremonese, più 284,61%.
A cura di Simone Gorla
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Decine di bare nella chiesa di Seriate (Foto LaPresse)
Decine di bare nella chiesa di Seriate (Foto LaPresse)
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Nei primi 21 giorni di marzo i decessi nelle città e nelle province della Lombardia sono aumentati in modo tragico rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente: raddoppiati, triplicati, in alcuni casi aumentati di sei volte. È l'effetto dell'epidemia di coronavirus fotografato dai dati Istat sulla mortalità in Italia. Per i territori lombardi i numeri rappresentano un'ecatombe.

Coronavirus, in Lombardia a marzo decessi più che raddoppiati: Bergamo +518%

Il bilancio peggiore è quello della provincia di Bergamo che passa dai 201 morti dei primi ventuno giorni di marzo 2019 ai 1243 di quest'anno. Nella Bergamasca l'aumento dei decessi è del 518,40 per cento. Tragico anche il quadro nella Provincia di Brescia con 1345 decessi contro i 466 di un anno fa, un incremento del 188,63 per cento. Nella Città metropolitana di Milano sono morte 2176 persone contro le 1537 con una crescita del 41,57 per cento. Nella Provincia di Lodi, la prima colpita dall'epidemia, sono scomparse 416 persone contro le 120 di un anno prima, il 246,67 per cento in più. Forti aumenti della mortalità anche nella Provincia di Pavia, da 180 a 428, incremento del 137,78 per cento, e in quella di Cremona, che passa da 182 e 700 morti crescendo del 284,61 per cento.

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Rispetto al 2019 morti aumentate in tutte le province

La maggiore mortalità, che supera i calcoli dei deceduti per covid-19 stilati dalle autorità sanitarie, come già denunciato da molti sindaci lombardi e soprattutto della provincia di Bergamo, tocca tutte le aree della regione, pur con differenze. In Provincia di Varese i decessi sono passati da 54 a 85 con un aumento del 57,41 per cento. In provincia di Monza-Brianza il bilancio passa da 136 a 264 (più 94,12 per cento), in provincia di Como da 15 a 21 (più 40 per cento), in quella di Sondrio da 24 a 44 (più 83,33 per cento), in quella di Lecco da 75 a 141 (più 88 per cento) e in quella di Mantova da 79 a 317 (più 177,09 per cento)

Il dato dei capoluoghi del Nord

I morti non aumentano solo in Lombardia: sono 21 i capoluoghi del Nord dove si registra un aumento complessivo della mortalità del 60,57 per cento rispetto alle prime tre settimane di marzo del 2019. Le punte si registrano ancora a Bergamo con più 294,1 per cento (da 101 a 398 morti), Piacenza più 272 per cento (da 75 a 279 morti), Pesaro più 184,8 per cento (da 66 a 188 morti). Nel comune di Milano la mortalità è salita solo del 17,4 per cento (da 885 a 1039 morti). Basso anche l'aumento nel comune di Lodi più 18,8 per cento (da 32 a 38 morti).

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