199 CONDIVISIONI

La procura di Milano indaga su Netflix, l’accusa: “Non paga le tasse in Italia”

La procura di Milano ha aperto un’inchiesta su Netflix. Il fascicolo, al momento a carico di ignoti, è per omessa dichiarazione dei redditi: stando alle accuse la piattaforma online che offre contenuti di intrattenimento in streaming non pagherebbe nemmeno un euro di tasse nel nostro Paese, dove non esistono sedi o lavoratori riconducibili direttamente all’azienda statunitense. Netflix ha diffuso una nota sulla vicenda: “Stiamo lavorando a stretto contatto con le autorità fiscali italiane. Paghiamo tutte le imposte dovute in Italia e negli altri paesi del mondo”.
A cura di Francesco Loiacono
199 CONDIVISIONI
L'amministratore delegato di Netflix, Reed Hastings
L'amministratore delegato di Netflix, Reed Hastings

La procura di Milano ha aperto un'inchiesta su Netflix, la piattaforma online che fornisce e produce contenuti (film, serie tv e documentari) in streaming. L'accusa sarebbe di omessa dichiarazione dei redditi: stando a quanto riporta il "Corriere della sera", che ha dato la notizia, in Italia, nonostante la piattaforma di straming incassi milioni di euro, non ne verserebbe nemmeno uno di tasse. Il mancato pagamento delle imposte nel nostro Paese sarebbe la diretta conseguenza di una modalità organizzativa del colosso statunitense, che in Italia non disporrebbe di alcuna "stabile organizzazione", cioè di una sede fisica. Ed è proprio questo che differenzia l'inchiesta su Netflix da quelle su altri colossi del web come Apple, Facebook o Google, relative sempre a questioni di imposte.

La nota di Netflix: Stiamo lavorando con le autorità italiane

Le indagini sulla vicenda sono condotte dalla guardia di finanza di Milano, coordinata dal sostituto procuratore Gaetano Ruta. Il fascicolo è a carico di ignoti. Stando a quanto riportato dal Corsera i finanzieri seguirebbero la strada della stabile organizzazione materiale occulta: la sede fisica e materiale del colosso statunitense, formalmente inesistente in Italia, potrebbe in realtà essere identificata nelle infrastrutture digitali (fibra ottica, server, computer) che Netflix utilizza per veicolare i suoi prodotti dall'estero – la sede europea di Netflix è in Olanda – in Italia, dove i suoi abbonati sarebbero – esistono solo stime – oltre 1,4 milioni. In tal senso anche Netflix, nonostante non abbia strutture fisiche nel nostro Paese, rientrerebbe dunque nel concetto di "stabile materiale". In serata l'azienda statunitense ha diramato una breve nota sulla vicenda: "Netflix sta lavorando a stretto contatto con le autorità fiscali italiane. Paghiamo tutte le imposte dovute in Italia e negli altri paesi del mondo. Inoltre, Netflix investe milioni di euro in produzioni italiane, contribuendo così a creare posti di lavoro e a sostenere la comunità creativa locale".

199 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views