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La morte di Sana Cheema è avvolta dal mistero: aperta un’inchiesta in Pakistan

Restano avvolte dal mistero le cause della morte di Sana Cheema, 25enne pachistana residente a Brescia da anni deceduta in Pakistan in circostanze misteriose. Due le ipotesi: un decesso per cause naturali oppure una morte violenta per mano dei famigliari della ragazza, colpevole di aver rifiutato un matrimonio combinato.
A cura di Francesco Loiacono
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Sana Cheema (foto dal profilo Instagram)
Sana Cheema (foto dal profilo Instagram)

Una morte per cause naturali o un omicidio in ambito famigliare? Sarà un'inchiesta condotta dalle autorità pakistane a dipanare il mistero attorno al decesso di Sana Cheema, la 25enne pachistana residente da anni a Brescia e morta in patria in circostanze poco chiare. La prima notizia, riportata da diversi giornali locali bresciani e che era diventata poi un caso nazionale, era che Sana fosse stata uccisa dal padre e dal fratello perché aveva rifiutato il matrimonio combinato, una tradizione pachistana, e voleva invece sposarsi con il suo fidanzato italiano. Ma le notizie rimbalzate poco dopo dal Pakistan sono state diametralmente opposte: parlavano di una morte per cause naturali della ragazza, un infarto, e della scarcerazione del padre e del fratello della giovane dopo l'archiviazione del caso.

Adesso il segretario nazionale della comunità pakistana in Italia, Raza Asif, ha annunciato che nel giro di 48 ore si conoscerà la verità su quanto accaduto alla ragazza: "È stata aperta un’inchiesta dalla Procura del distretto dove la ragazza è morta. In 48 ore sapremo la verità". Asif ha parlato ai cronisti durante una manifestazione per chiedere verità sulla morte di Sana, che era originaria del distretto di Gujrat ma viveva a Brescia da anni. Del caso della morte della ragazza si è interessato anche il ministero degli Esteri, che attraverso l'ambasciata di Islamabad è impegnato ad acquisire tutte le informazioni utili dalle autorità locali per fare luce sulla vicenda.

Al momento, di certo, sembra esserci dunque solo la morte della 25enne: Sana aveva lasciato in tutta fretta Brescia lo scorso novembre, dopo aver dovuto chiudere rapidamente un'agenzia di pratiche automobilistiche che aveva aperto. La ragazza era molto conosciuta in città: dopo gli studi aveva lavorato in una scuola guida. Adesso Sana non tornerà mai più a Brescia: se perché vittima di un infarto, come dicono i suoi parenti, o uccisa dai famigliari, come invece sostengono amici e conoscenti della ragazza, lo si capirà, forse, nei prossimi giorni.

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