La 29enne Souad Alloumi “uccisa dal marito per gelosia”: chiuse le indagini ma il corpo non si trova
La procura di Brescia ha chiuso le indagini sulla morte di Souad Alloumi, la donna di 29 anni, mamma di due figli, scomparsa dal 3 giugno dello scorso anno a Brescia. Secondo il sostituto procuratore Maria Cristina Bonomo Souad è stata uccisa dal marito che ne ha poi nascosto il cadavere, mai trovato. Adbelmjid El Biti, marito di Souad, è in carcere dalla scorsa estate e ha sempre respinto ogni accusa. Secondo lui la moglie sarebbe tornata in Marocco, suo Paese di origine. Nessuno però sembra credergli: né la procura che lo accusa di omicidio premeditato aggravato dai motivi abietti e futili, soppressione di cadavere e stalking, né il tribunale del Riesame che aveva negato la scarcerazione perché ritiene Adbelmjid "crudele e spietato" e sostiene che a carico dell'uomo ci sarebbero gravi indizi.
Il marito di Souad ha sempre negato ogni accusa
Il movente dell'omicidio, quei "motivi abietti e futili", sarebbe la gelosia: il marito di Souad non ne accettava lo stile di vita indipendente. La notte tra il 3 e il 4 giugno dello scorso anno l'uomo, che era separato dalla moglie da un paio d'anni, si era recato nella casa della 29enne in via Milano, a Brescia, per lasciare i due figli della coppia. Dopo però secondo la procura avrebbe ucciso la ragazza, forse soffocandola. Poi avrebbe messo il cadavere della moglie in un sacco e l'avrebbe caricata sulla sua auto, facendo sparire il corpo. A sostegno di questa ipotesi della procura c'è un inquietante video registrato dalla telecamera di sorveglianza di un bar vicino all'abitazione della donna. Nelle immagini, registrate nella notte tra il 3 e il 4 giugno, si vede il marito di Souad entrare e uscire più volte dall'abitazione della donna: poco prima delle 5 del mattino del 4 giugno il marito trascina verso l'auto un pesante borsone nero e si allontana definitivamente. Cosa c'era in quel borsone? Secondo la procura ci sono pochi dubbi: il corpo di Souad. Ma per il marito invece all'interno c'erano solo lenzuola e vestiti. Il giorno seguente era stato lo stesso Adbelmjid a segnalare che Souad era scomparsa. La tesi di un allontanamento volontario aveva però fin da subito insospettito gli inquirenti, anche per via dei precedenti: la 29enne aveva infatti denunciato un paio di volte il consorte per maltrattamenti, prima di lasciarlo.