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L’addio di Pisapia: “Cinque anni meravigliosi, Milano continuerà sulla strada giusta”

Passaggio di consegne tra il sindaco uscente di Milano Giuliano Pisapia e Beppe Sala. Con due diversi messaggi postati sui social network Pisapia ha salutato i milanesi ringraziandoli per i “cinque anni straordinari” trascorsi. Non manca il giallo: nel messaggio istituzionale Pisapia ha fatto gli auguri al suo successore Beppe Sala, che invece non ha nemmeno nominato nel messaggio più personale.
A cura di Francesco Loiacono
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Giornata di passaggio di consegne a Palazzo Marino tra il sindaco uscente Giuliano Pisapia e il suo successore Beppe Sala. Con due diversi messaggi postati su Facebook Pisapia ha voluto salutare tutti i milanesi che lo hanno sostenuto (e anche criticato) in questi ultimi cinque anni. Simili ma diversi, i messaggi, uno di natura più istituzionale e l'altro più personale. All'interno è uguale il giudizio sui "cinque anni straordinari" trascorsi e sulla necessità per Milano di proseguire sulla strada tracciata. Mentre agli occhi più smaliziati non sarà sfuggito che, mentre sul messaggio pubblico Pisapia saluta e fa gli auguri al neo sindaco Beppe Sala, in quello privato non c'è alcun accenno a "mister Expo". Quasi a riprova del feeling mai particolarmente intenso tra Sala e Pisapia, col sostegno di quest'ultimo che è sembrato più dovuto che non voluto.

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Il messaggio istituzionale è stato postato sulla pagine Facebook del Comune di Milano:

"Si chiudono cinque anni straordinari e si apre una nuova stagione per Milano. Vi vorrei ringraziare uno ad uno per aver portato la nostra città a scalare le classifiche nazionali e internazionali, superando con forza e orgoglio prove non sempre facili. Oggi Milano è una città al centro dell’attenzione del mondo e il merito è soprattutto delle milanesi e dei milanesi che si sono impegnati per il bene della nostra comunità. Da parte mia posso solo dire che ci ho messo tutto l’impegno, con la testa e con il cuore, e che esco da questa esperienza eccezionale con grande soddisfazione e serenità, soprattutto perché in questo cammino ho incontrato tante persone straordinarie, sia sul piano professionale sia su quello umano. Al nuovo Sindaco Beppe Sala faccio i miei migliori auguri. Sono certo che con il vostro appoggio, così com’è successo in questi anni, Milano proseguirà sulla strada tracciata. Auguro a tutti voi di continuare ad amare la nostra Milano e a farla crescere a vantaggio di tutti. Soprattutto di chi ha più bisogno di solidarietà".

Questo invece il messaggio privato e personale, simile in gran parte all'altro ma dove il nome di Sala non viene mai menzionato:

"Care amiche e amici, oggi si conclude ufficialmente il mio mandato da sindaco di ‪Milano‬. Sono stati cinque anni meravigliosi. Non c’è niente di più bello che vedere i risultati concreti del proprio impegno. E oggi tutti descrivono Milano come una città migliore. Una città che ha guardato avanti senza lasciare indietro nessuno. Una città che è diventata la capitale dei Diritti. Una città che ha ritrovato l’orgoglio di essere la locomotiva d’Italia. Non c’è niente che ripaghi la fatica più di un risultato come questo. Ora che il mio viaggio è finito, posso dire che siamo davvero arrivati a casa nostra. Una casa accogliente, pulita, aperta. Proprio come avevamo promesso. Milano continuerà sulla strada giusta. Con un altro al timone, perché anche passare la mano è indispensabile. La buona politica non è stare attaccati ai ruoli, è servizio. Voi siete stati fondamentali compagni di strada. Con il vostro entusiasmo, il vostro affetto, anche con le vostre critiche, delle quali ho fatto tesoro. Grazie ad ognuno di voi".

"Oggi sono felice"

Il messaggio di Pisapia si conclude col racconto di un aneddoto:

"Cinque anni fa, nel mio primo giorno da sindaco, ho interrotto una riunione per rispondere a una mail che era molto importante. Mi scriveva Irene, che aveva 25 anni. Diceva: non capisco come lei faccia a promettere la felicità. La felicità – le avevo risposto – non viene dal possedere un gran numero di cose, ma dall’orgoglio del lavoro che si fa. La felicità è dentro di noi, non nelle cose fuori di noi. E lavorare tutti insieme, perché si crede in qualcosa, senza che ci spinga alcun interesse, è qualcosa che si può chiamare felicità. Ecco. Io oggi sono felice".

Entrambi i messaggi hanno fatto subito il giro della rete, sono stati condivisi migliaia di volte e hanno ricevuto migliaia di "mi piace". Chissà se più all'insegna del rimpianto o della speranza.

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