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Iushra, la ragazzina scomparsa a Serle: l’educatrice rischia il processo per omicidio colposo

L’educatrice che si trovava con la 12enne Iushra Gazi al momento della sua scomparsa rischia il processo per omicidio colposo. La procura di Brescia ha infatti chiesto il rinvio a giudizio per la donna: avrebbe agito con negligenza, imprudenza e imperizia non riuscendo a evitare che la ragazzina autistica si allontanasse nei boschi di Serle, sull’Altopiano di Cariadeghe. Iushra è scomparsa lo scorso 19 luglio: per la procura non ci sono ormai speranze di ritrovarla in vita.
A cura di Francesco Loiacono
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Iushra Gazi, la bambina di 12 anni scomparsa tra i boschi di Serle, nel Bresciano
Iushra Gazi, la bambina di 12 anni scomparsa tra i boschi di Serle, nel Bresciano

La procura di Brescia ha chiesto il processo per l'educatrice che era con la 12enne Iushra Gazi al momento della sua scomparsa. Iushra, ragazzina affetta da autismo, è scomparsa lo scorso 19 luglio tra i boschi di Serle, sull'Altopiano di Cariadeghe, nel Bresciano. Si tratta di una zona carsica, ricca di cavità: ed è proprio in una di queste cavità che secondo la procura la ragazzina sarebbe caduta. A circa nove mesi dalla sua scomparsa non ci sono più speranze di ritrovare in vita la bambina, cercata invano da migliaia di soccorritori con l'ausilio di cani molecolari, droni ed elicotteri. Secondo la procura Iushra è morta e del suo decesso deve rispondere l'operatrice della Fobap (Fondazione bresciana assistenza psicodisabili) che la scorsa estate si trovava assieme alla bimba (e ad altri bambini) sull'Altopiano di Cariadeghe.

L'educatrice non ha presentato memorie difensive

L'accusa di cui la 42enne Roberta R. deve rispondere è di omicidio colposo: aveva l'obbligo di garantire l'incolumità di Iushra e degli altri bambini disabili che erano con lei durante quell'escursione, ma secondo i sostituti procuratori Donato Greco e Antonio Bassolino sarebbe stata negligente e avrebbe agito con imprudenza e imperizia, non riuscendo ad evitare che Iushra si allontanasse dal gruppo. La donna, che risulta indagata dai primi di febbraio, dopo l'avviso di conclusione indagini ha lasciato trascorrere il periodo di 20 giorni senza presentare memorie difensive o chiedere di essere interrogata. A questo punto il giudice dovrà decidere se rinviarla a giudizio, sottoponendola a un processo. Si attendono adesso le mosse della famiglia della bambina, di origini bengalesi. È probabile che il padre Mdliton Gazi si costituirà parte civile, anche se l'uomo è stato l'ultimo ad abbandonare le speranze di poter riabbracciare la figlia: aveva anche ipotizzato che Iushra potesse essere stata rapita, eventualità che le indagini della procura bresciana hanno però escluso.

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