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Isola, il Comune contro l’ecomostro: “Abbattetelo o copritelo per Expo”

Palazzo Marino contro il “Rasoio” di via De Castillia, l’ecomostro di 14 piani rimasto incompiuto per il fallimento della Imco di Salvatore Ligresti nel giugno 2012. Al suo posto potrebbe sorgere un albergo di lusso. Ma intanto il Comune chiede che, per l’inizio di Expo, venga “nascosto” da coperture.
A cura di Francesco Loiacono
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A Milano, nell'area tra i quartieri Isola e Porta Nuova, tra i moderni grattacieli sorti negli ultimi anni si nasconde anche uno "scheletro". È la struttura del "Rasoio", il palazzo che doveva essere della Milano Assicurazioni, progettato e costruito dall'Imco di Salvatore Ligresti finché la società non è andata fallita, nel giugno 2012. Da allora, il "lascito del disastro Ligresti", come aveva scritto su Twitter il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris, continua a rovinare il sonno degli abitanti del quartiere e di molte persone a Palazzo Marino. E proprio il Comune, mesi fa, è tornato a chiedere a UnipolSai, il gruppo che ha assorbito tutte le attività dei Ligresti, di abbattere l'ecomostro di 14 piani. Un'operazione che non sembra fattibile, soprattutto a causa dei costi dell'operazione, ma anche perché riconvertendo l'edificio, che si trova ormai in un'area di prestigio di Milano, proprio accanto alle due torri del Bosco Verticale, si potrebbero realizzare progetti importanti. È proprio a questo che, secondo il Corriere, starebbero pensando i vertici del gruppo bancario e assicurativo. Voci non confermate, ma che parlano di almeno un paio di progetti per trasformare l'ecomostro in un hotel di lusso.

Il Comune chiede di coprirlo per Expo

Nel frattempo, però, Expo si avvicina. E a meno di 100 giorni dall'evento, il rischio è che milioni di visitatori debbano sorbirsi accanto allo spettacolo del Bosco Verticale – nominato grattacielo più bello del mondo l'anno scorso – o di piazza Gae Aulenti, il triste spettacolo dello scheletro in cemento armato di via De Castillia. Per questo, dall'amministrazione comunale, oltre alla richiesta di demolirlo, si è pensato anche a un piano B: ricoprirlo con una copertura adeguata. Una soluzione temporanea, ovviamente, che sembra un po' come voler "nascondere la polvere sotto al tappeto". Ma in vista di Expo, forse, vale tutto.

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