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Incinta e con forti dolori addominali viene dimessa dall’ospedale: perde il figlio

Una donna di 33 anni, al nono mese di gravidanza, si è presentata all’ospedale di Melegnano con forti dolori addominali. I medici l’hanno dimessa dicendole che andava tutto bene: qualche ora dopo la 33enne si è sentita male ed è tornata in ospedale, dove nonostante un cesareo d’urgenza il figlio è morto. La procura di Lodi ha aperto un’inchiesta. La direzione dell’ospedale: “Gli interventi sono stati tempestivi”.
A cura di Francesco Loiacono
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La procura di Lodi ha aperto un'inchiesta su un presunto caso di malasanità avvenuto nell'ospedale Vizzolo Predabissi di Melegnano, in provincia di Milano. Nel pomeriggio del 2 gennaio una donna di 33 anni, S.O., incinta e ormai quasi alla fine della gravidanza, si è presentata nella struttura lamentando forti dolori addominali. I medici, dopo averla visitata, l'hanno dimessa dopo un paio d'ore dicendole che era tutto a posto. In serata però la 33enne si è sentita male e ha iniziato a perdere sangue. Tornata nello stesso ospedale è stata sottoposta a un cesareo d'urgenza che però non ha salvato suo figlio, che secondo le prime informazioni sarebbe stato soffocato dal cordone ombelicale e nato già morto.

La donna ha sporto denuncia ai carabinieri di Melegnano, che a loro volta hanno informato la procura di Lodi, dove è stato aperto un fascicolo. Si dovrà adesso capire se vi siano delle responsabilità da parte dei medici dell'ospedale. Quando si è presentata per la prima volta all'ospedale Vizzolo Predabissi la 33enne era accompagnata dal suo compagno, che potrebbe dunque fornire ulteriori dettagli sulla visita alla quale la donna è stata sottoposta. Il figlio della coppia sarebbe dovuto nascere a giorni, il 18 gennaio.

L'ospedale: "Intervento tempestivo"

Dall'ospedale, che fa parte dell'azienda socio sanitaria territoriale Melegnano-Martesana, esprimono "vicinanza al dolore della famiglia e tutto il nostro rammarico per l’esito imprevisto del parto della Signora. Le valutazioni ufficiali sull’accaduto sono in corso – si legge in una nota ufficiale – ma le prime evidenze fanno emergere una tempestività di azione dei sanitari coinvolti nell’accaduto e osservanza delle procedure. La Signora è stata accolta in PS in due circostanze e nella prima, alle ore 18.30 circa, è stata dimessa poiché non emergevano indicazioni per proseguire l’osservazione in ospedale".

La nota della direzione dell'ospedale prosegue: "La Signora poi si è ripresentata in PS dopo due ore circa essendo nel frattempo sopravvenute contrazioni uterine. A seguito del secondo accesso è stato deciso di ricoverare la gestante per iniziale travaglio. Il travaglio prima e la procedura di urgenza per il parto cesareo dopo, resosi necessario per il manifestarsi di criticità cliniche al feto, risultano effettuate con tempestività dagli operatori sanitari". Intanto la magistratura ha disposto l'autopsia sul feto.

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