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Incidenti sul lavoro, dramma senza fine: altri due operai feriti gravemente a Milano

Due gravi incidenti sul lavoro si sono verificati nella mattinata di oggi, venerdì 26 luglio, in provincia di Milano. I due episodi a Bareggio e Buccinasco. Due operai di 55 e 56 anni sono rimasti gravemente feriti. Uno è ricoverato all’ospedale San Carlo, l’altro al Policlinico di Milano: per entrambi la prognosi è riservata.
A cura di Francesco Loiacono
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Immagine di repertorio
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È un bilancio da aggiornare quotidianamente quello degli infortuni sul lavoro in Lombardia. Solo ieri nel Lodigiano, a Maccastorna, un operaio austriaco 32enne era deceduto cadendo in una cisterna piena di liquami utilizzati per produrre biogas. Nemmeno il tempo di aggiornare quello che sembra un bollettino di guerra e di piangere l'ultima vittima che è già arrivato il momento di rivedere le cifre di questa emergenza nazionale, ma lombarda in particolare. Questa mattina in provincia di Milano si sono verificati due gravi incidenti a poca distanza (di tempo e chilometrica) l'uno dall'altro. Il primo si è verificato attorno alle 9.30 a Bareggio, in via Ravelli. Un uomo di 55 anni, di professione operaio, stava lavorando su una vetrata che improvvisamente si è rotta. Le schegge di vetro gli hanno causato una grossa emorragia: l'uomo è stato soccorso da un'ambulanza del 118 ed è stato poi trasportato in codice rosso all'ospedale San Carlo, dove i medici si sono riservati la prognosi.

I due incidenti sul lavoro a Bareggio e Buccinasco

Pochi minuti dopo, attorno alle 10, un altro grave infortunio si è verificato all'interno di una pelletteria di Buccinasco. Un uomo di 56 anni, anch'egli operaio, è precipitato per cause da accertare da un'altezza di circa sei metri. Sul posto, in via Piemonte, sono arrivate un'ambulanza e un'automedica. Il ferito è stato trasportato in codice rosso al Policlinico di Milano: lotta tra la vita e la morte e anche lui è ricoverato con prognosi riservata. In entrambi i casi le forze dell'ordine e l'autorità giudiziaria dovranno cercare di ricostruire la dinamica di quanto accaduto, accertando eventuali responsabilità. È lampante comunque come in tutti gli incidenti che si verificano sul lavoro, tranne poche eccezioni, l'assenza più ingombrante sia quella della prevenzione. Anche nella tragedia di ieri, a quanto pare, il lavoratore deceduto aveva "chiuso un occhio" su un dispositivo di sicurezza: si era imbragato per raggiungere il tetto del silos da riparare ma, per motivi che probabilmente resteranno ignoti, non si era assicurato con la fune di sicurezza, pagando a caro prezzo questa mancanza.

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