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Incendio doloso al centro sociale Magazzino 47 di Brescia: “Attacco di fascisti e razzisti”

Ignoti si sono introdotti nella notte nel centro sociale Magazzino 47 di Brescia, incendiando libri e mobili. Le fiamme sono state spente dal pronto intervento dei vigili del fuoco, allertati dall’unica persona presente, che non ha riportato conseguenze. Sul caso indagano i carabinieri. Gli esponenti del centro sociale: “Ennesimo infame attacco di fascisti e razzisti che cercano di seminare un clima di odio razziale e intolleranza in città”.
A cura di Francesco Loiacono
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I danni dell'incendio al centro sociale Magazzino 47 di Brescia (Facebook)
I danni dell'incendio al centro sociale Magazzino 47 di Brescia (Facebook)

Grave episodio nella notte al centro sociale Magazzino 47 di Brescia, in via Industriale. Ignoti (non si sa se una o più persone) hanno fatto irruzione forzando una finestra e hanno raggruppato libri e altri materiali infiammabili al centro di una stanza che ospita la libreria e l'enoteca del centro sociale, appiccando il fuoco. L'incendio è stato fortunatamente contenuto dal pronto intervento dei vigili del fuoco, che sono stati avvertiti tempestivamente dall'unica persona presente nella struttura ieri notte, un esponente del centro sociale che fortunatamente non ha riportato conseguenze. Le fiamme hanno però bruciato una grande quantità di libri e diversi mobili.

Il centro sociale: Ennesimo infame attacco di fascisti e razzisti

Sull'episodio sono adesso in corso le indagini dei carabinieri. Accertata la natura dolosa, si cercherà di individuare il responsabile del gesto, anche se per gli esponenti del centro sociale è chiara la matrice dell'attentato incendiario: "Possiamo affermare con certezza che si è trattato dell'ennesimo infame attacco di fascisti e razzisti che cercano di seminare un clima di odio razziale e intolleranza in città – si legge in un comunicato apparso sulla pagina Facebook del centro sociale – Gli stessi che nelle scorse settimane hanno colpito le Casette occupate di via Gatti e il campo Sinti di via Orzinuovi. Gli stessi che inneggiano a Luca Traini, autore dell'attentato razzista di Macerata. Per questo reagiremo di conseguenza. Con rabbia, determinazione e orgoglio". Gli antagonisti hanno dichiarato uno "stato di mobilitazione permanente antifascista" in città e in mattinata hanno tenuto una conferenza stampa in cui hanno ribadito le loro accuse: "I vigliacchi che hanno appiccato l'incendio avrebbero potuto fare ancora più male – ha detto Michele Borra, uno dei leader del centro sociale – È un attentato fascista, chiamiamolo con il suo nome. Non c'è infatti nessun dubbio su mandanti ed esecutori di questo attacco. Sono gli stessi personaggi che due settimane fa hanno attaccato con delle bombe carta le casette di via Gatti in città oggi occupate da persone sfrattate. Le stesse persone che hanno bruciato le auto fuori da un campo sinti". Per Borra "questi personaggi non sono legittimati dalla gente, ma dalla narrazione politica di queste settimane. Aspettiamo di capire cosa dirà la politica su questo attentato". Il centro sociale bresciano ha poi confermato l'appuntamento di domani mattina nel quartiere cittadino Carmine, dove si terrà un presidio contro la presenza di un banchetto di Forza Nuova: "Sarà una manifestazione per dare una risposta rabbiosa e antifascista rispetto a quanto successo. Non c'è posto a Brescia per Forza Nuova".

Rimosso uno striscione di solidarietà per il dirigente di Forza Nuova picchiato

Che la tensione in città tra Forza Nuova e antifascisti sia elevata, lo conferma anche un episodio accaduto proprio questa mattina, che non si sa ancora se sia in qualche modo collegato all'incendio doloso nel centro sociale. All'imbocco della galleria Tito Speri è infatti apparso uno striscione con la scritta "Contro l'odio comunista mai un passo indietro. Solidarietà a Massimo". Il riferimento è a Massimo Ursino, il dirigente forzanovista picchiato nei giorni scorsi a Palermo. Lo striscione, poi rimosso dalla Digos, che indaga sulla vicenda e sui collegamenti con l'incendio, era firmato dal gruppo "Brescia identitaria".

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