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Il tribunale: niente foto dei figli sui social network se uno dei genitori non è d’accordo

Una sentenza del tribunale di Mantova ribadisce come non si possano postare sui social network le foto dei propri figli minorenni se uno dei due genitori non è d’accordo. Il giudice è intervenuto nel caso di una coppia separata con due figli piccoli: la mamma continuava a pubblicare scatti dei figli sui social nonostante il parere contrario del papà. Per il giudice si tratta di un “comportamento potenzialmente pregiudizievole” per i bimbi.
A cura di Francesco Loiacono
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Una sentenza del tribunale di Mantova ribadisce come non si possano postare sui social network le foto dei propri figli minorenni se uno dei due genitori non è d'accordo. Non si tratta di una vera e propria novità, dal momento che la tutela dell'immagine, in particolare quella dei minori, è contemplata tra l'altro dal codice civile, dal Codice della privacy e dalla Convenzione sui diritti del fanciullo, firmata a New York da 61 Paesi e ratificata dall'Italia nel 1991. Adesso però un giudice di Mantova, con sentenza depositata lo scorso 19 settembre e pubblicata dalla testata "Il caso.it" (e poi ripresa dall'agenzia di stampa Agi), ha messo un punto fermo su un comportamento che è più diffuso di quanto si pensi.

La madre di due bambini piccoli continuava a postare foto dei figli

Sono tanti, infatti, i genitori che pubblicano sui social le foto dei loro figli piccoli. Lo ha fatto anche una mamma mantovana, che si è separata dal marito lo scorso aprile. I due sono genitori di due bambini molto piccoli: una bimba di tre anni e mezzo e un bambino di un anno e mezzo. Il tribunale aveva deciso per l'affido condiviso dei figli, che rimarranno sotto il tetto della madre. Il padre si era opposto, alla luce di "supposti gravi comportamenti diseducativi posti in essere dalla madre". Comportamenti che non sono stati riconosciuti dal giudice, che ha però rilevato come la donna abbia continuato a pubblicare foto dei figlioletti sui social network, nonostante nell'accordo tra i due ex coniugi fosse stato deciso il contrario. Il giudice ha deciso quindi di inibire la madre dal pubblicare ulteriori foto, ordinando l'immediata rimozione delle immagini dei bambini già presenti in rete, "considerato che il pregiudizio per il minore è insito nella diffusione della sua immagine sui social network".

Nella sentenza si legge: "L'inserimento di foto di minori sui social network costituisce un comportamento potenzialmente pregiudizievole per essi in quanto ciò determina la diffusione delle immagini fra un numero indeterminato di persone, conosciute e non, le quali possono essere malintenzionate e avvicinarsi ai bambini dopo averli visti più volte in foto on-line, non potendo inoltre andare sottaciuto l'ulteriore pericolo costituito dalla condotta di soggetti che ‘taggano le foto on-line dei minori e, con procedimenti di fotomontaggio, ne traggono materiale pedopornografico da far circolare fra gli interessati, come ripetutamente evidenziato dagli organi di polizia". La pubblicazione delle foto integra dunque violazione della "tutela dell'immagine", contemplata dall'articolo 10 del codice civile, della "tutela della riservatezza dei dati personali", prevista dal Codice della privacy e della Convenzione di New York.

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