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Il Riesame: Fabrizio Corona ha una “inusuale inclinazione a delinquere”

Depositate le motivazioni con le quali il tribunale del Riesame ha confermato il carcere per Fabrizio Corona. L’ex fotografo dei vip, a San Vittore dallo scorso 10 ottobre, avrebbe secondo i giudici una “inusuale inclinazione a delinquere”. La procura ha chiesto il rinvio a giudizio per Corona con le accuse di intestazione fittizia di beni, frode fiscale e violazione delle norme patrimoniali relative alla misure di prevenzione. Domani ci sarà l’udienza preliminare.
A cura di Francesco Loiacono
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Sono state depositate da poco le motivazioni con le quali il tribunale del Riesame ha confermato il carcere per Fabrizio Corona. L'ex fotografo dei vip, a San Vittore dallo scorso 10 ottobre per il reato di intestazione fittizia dei beni (a cui poi in sede di rinvio a giudizio se ne sono aggiunte altre), ha una "inusuale inclinazione a delinquere". Queste le parole dei giudici, secondo i quali Corona, attraverso "le modalità di esecuzione e organizzazione" del reato a lui contestato, denoterebbe "una sicura capacità delinquenziale, oltre che l'inserimento in un contesto organizzato e ben collaudato".

La decisione del Riesame era arrivata lo scorso 27 ottobre. Corona era in carcere da circa due settimane assieme alla sua collaboratrice Francesca Persi (ora ai domiciliari), dopo che nell'abitazione della donna e in una banca austriaca erano state scoperte ingenti somme di denaro in contanti: 1,7 milioni nel controsoffitto di casa Persi e circa 800mila euro in un conto corrente e alcune cassette di sicurezza in Austria (sequestrati successivamente). Soldi che secondo Corona sarebbero compensi in nero sui quali era pronto a pagare le tasse (essendo ancora aperti i termini per farlo), ma che secondo l'accusa sarebbero invece la prova della volontà di evadere le tasse, oltre che beni di dubbia provenienza nella disponibilità del paparazzo.

Nelle motivazione che hanno portato il Riesame a respingere la richiesta di attenuazione delle misure cautelari in carcere, c'è il "pericolo concreto e attualissimo" che Corona possa commettere "analoghe condotte criminose". Un rischio che secondo i magistrati sarebbe anche desumibile "dai precedenti penali specifici, susseguitisi senza soluzione di continuità dal 2003 a margine dei brevi periodi di carcerazione sofferta" e che portano a "escludere l'occasionalità della condotta". Il quadro dipinto dai giudici non è di certo esaltante: se fosse stato posto ai domiciliari, Corona avrebbe potuto "commettere reati della stessa specie", anche considerata "la sua assoluta indifferenza verso il rispetto delle regole e i benevoli trattamenti sanzionatori e di esecuzione della pena concessagli".

Dopo la chiusura delle indagini, la procura a inizio dicembre ha chiesto il rinvio a giudizio per Corona con le accuse di intestazione fittizia di beni, frode fiscale e violazione delle norme patrimoniali relative alla misure di prevenzione. Domani, 14 dicembre, si attende la decisione del giudice per l'udienza preliminare, che potrebbe disporre un nuovo processo per l'ex agente dei vip.

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