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Il ponte San Michele sull’Adda rischiava di crollare: ecco quando riaprirà

Il ponte San Michele sul fiume Adda rischiava di crollare sotto il suo stesso peso. È quanto è emerso nel corso di un incontro al ministero delle Infrastrutture, dove è stato fatto il punto sul cronoprogramma relativo alla riapertura del ponte, chiuso dallo scorso del 15 settembre. La struttura sarà riaperta a pedoni e biciclette la prossima primavera, ma auto e treni potranno tornare a percorrerlo solo tra almeno due anni.
A cura di Redazione Milano
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Ponte di Paderno d’Adda
Ponte di Paderno d’Adda

Il ponte San Michele, che attraversa il fiume Adda tra Paderno d’Adda e Calusco, rischiava di crollare sotto il suo stesso peso. Per questo lo scorso 15 settembre la struttura è stata chiusa al traffico, sia veicolare sia ferroviario. Le ragioni dell'immediata chiusura dello storico ponte (che ha 130 anni, essendo stato costruito alla fine dell'Ottocento) sono state illustrate nel corso di un incontro al ministero delle Infrastrutture, al quale hanno partecipato il ministro Danilo Toninelli e gli amministratori delegati di Fs e Rfi, Gianfranco Battisti e Maurizio Gentile, oltre a sindaci e parlamentari del territorio. Il ponte in ferro, che fu candidato anche a divenire patrimonio dell'Unesco, unisce le province di Bergamo e Lecco: è l'arcata sulla sponda bergamasca quella maggiormente a rischio crollo.

Il piano per mettere in sicurezza la struttura e riaprirla è già pronto: il ministro Toninelli, durante una diretta sulla propria pagina Facebook, ha comunicato tra l'altro che tutti i lavori saranno seguiti da un commissario, anche se il suo nome non è stato fatto. Secondo il cronoprogramma, il ponte potrebbe essere riaperto, ma solo per il traffico ciclopedonale, nella prossima primavera. Entro la fine dell'anno sarà bandita la gara per i lavori, che prevedono tra l'altro la sostituzione di tutti gli elementi metallici che non assolvono più la loro funzione strutturale. Cinque i mesi previsti per la fase "burocratica" legata a permessi e attività di gara, mentre per la parte più operativa delle attività di cantiere serviranno 18 mesi. Per oltre due anni, quindi, il ponte verosimilmente resterà chiuso, con grossi disagi per chi si deve spostare tra le province di Bergamo e Lecco.

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