Il Politecnico di Milano tra le prime 200 università del mondo: è l’unica italiana
Solo il Politecnico di Milano tiene alta la bandiera italiana nell'ultima edizione della classifica sulle migliori università al mondo redatta da Qs, istituto di ricerca privato specializzato nell'alta formazione. "Alta" è però quasi un eufemismo, dal momento che il Politecnico compare nel World University Rankings solo alla 187esima posizione. Unica nota lieta, il fatto che l'ateneo milanese abbia migliorato il proprio ranking: lo scorso anno occupava infatti il 229esimo posto.
A guidare la classifica stilata da Qs è, per il quarto anno consecutivo, il Massachusetts Institute of Technology (Mit). Al secondo posto Harvard, mentre al terzo a pari merito la Cambridge University e Stanford. Risultati nient'affatto sorprendenti, che certificano quello che ormai da tempo è il dominio delle facoltà statunitensi e britanniche in queste classifiche. A rappresentare il nostro Paese ci sono, dopo il Politecnico, l'Università di Bologna (204esimo posto) e la Sapienza di Roma (213esima posizione). Milano ritorna in classifica al 306esimo posto, con l'Università degli studi.
Bocconi, Politecnico e Cattolica sono le università italiane preferite dai recruiter
Una nota lieta per Milano e le sue università arriva però se, anziché guardare alla classifica generale di Qs, ci si riferisce a quella stilata dai recruiter, ossia dalle figure che selezionano gli studenti per il mondo del lavoro. In questo caso sono ben quattro le università italiane nelle top 200 al mondo: sono la Bocconi, il Politecnico di Milano, l'Università Cattolica, e il Politecnico di Torino.
A indicare l'eccellenza di queste università rispetto ad altre sono stati gli oltre 44mila recruiter, le cui interviste hanno concorso a realizzare l'Employer Reputation, uno degli indicatori del Wordl ranking di Qs. L'università commerciale Bocconi conferma la propria fama attestandosi al 32esimo posto al mondo, seguita dal Politecnico al 74esimo e dalla Cattolica, al 143esimo posto. Questi dunque sono i primi tre atenei ai quali le aziende guardano quando si tratta di assumere giovani neolaureati in Italia.