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Il grande caos della Lega sui disabili in Lombardia: taglia i fondi e diserta la commissione

Due mesi di rinvii, mezzi passi indietro e confusione: la Lega in Regione Lombardia oggi non sembra in grado di garantire l’assistenza a centinaia di persone con disabilità gravi e gravissime. Associazioni e famiglie aspettavano con ansia questa mattina la riunione della Commissione sanità del Consiglio regionale lombardo che avrebbe dovuto discutere – insieme all’assessore Stefano Bolognini – una nuova delibera per annullare gli effetti devastanti dei tagli previsti dal precedente documento firmato dalla giunta il 23 dicembre scorso. Era stato il consiglio regionale, su iniziativa delle opposizioni ma anche di parte della maggioranza, a chiedere di fare marcia indietro e ripristinare le risorse. Un’ora prima della riunione la doccia fredda di un nuovo rinvio “a data che verrà in seguito comunicata”. Per i genitori e i parenti di disabili gravissimi l’odissea sembra non finire mai: “Viviamo alla giornata, già per febbraio siamo scoperti”. Dopo le polemiche l’assessore rassicura: “Abbiamo liberato le risorse, la delibera arriverà martedì prossimo”
A cura di Simone Gorla
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Quando era vicepremier del governo gialloverde, Matteo Salvini aveva voluto un ministero per le persone disabili, sbandierando le necessità di prendersi cura dei loro bisogni, in contrapposizione alle risorse spese per l'accoglienza dei migranti. Eppure oggi la Lega non sembra in grado di garantire l'assistenza a centinaia di famiglie con disabili gravi e gravissimi in un regione, la Lombardia, che amministra con il centrodestra da venticinque anni.

Caos sui fondi per i disabili: commissione disertata e famiglie in ansia

Il caos sul taglio ai fondi per i disabili, che si trascina ormai da due mesi senza una soluzione, ha vissuto oggi un nuovo capitolo negativo. Associazioni e famiglie aspettavano con ansia la riunione della commissione sanità del Consiglio regionale lombardo che avrebbe dovuto discutere una nuova delibera per annullare gli effetti devastanti dei tagli. Ma un'ora prima della seduta una nota della segreteria dell'assessore leghista Stefano Bolognini ha gelato tutti. "Si comunica che la trattazione del relativo punto all’ordine del giorno dell’odierna seduta di Commissione sarà rinviato a data che verrà in seguito comunicata". Incontro rimandato a data da destinarsi, nessun confronto e incertezza totale sul futuro di persone in condizione di estrema fragilità.

Tutto è nato con una delibera della giunta di Attilio Fontana, firmata il 23 dicembre, che tagliava le misure dedicate ai disabili gravissimi, introduceva una soglia di reddito Isee di 50mila euro per la percezione del contributo (65mila nel caso di minorenni) e abbassava il contributo minimo mensile da 600 a 400 euro. La quota aggiuntiva di 500 euro, in caso di assunzione di un caregiver, veniva vincolata ad un orario settimanale di servizio di non meno di 40 ore, con la conseguenza che chi ne avesse avuto bisogno per un tempo più limitato non ne avrebbe avuto diritto.

Nuova discussione il 18 febbraio

Dopo le proteste dell'opposizione, ma anche di parte della maggioranza, la giunta ha deciso di sospendere la delibera e rinviato la discussione in commissione. Dove oggi l'assessore non si è presentato. Il rinvio è stato motivato con la necessità di "consentire all’assessore di presentare in Commissione la versione definitiva della delibera contenente tutti gli elementi di modifica richiesti nell’ampia discussione consiliare avvenuta nelle settimane scorse".  L'assessore ha fatto sapere che sarà presente il 18 febbraio in una seduta straordinaria della commissione sanità. A quel punto il tempo sarà ancora più limitato e si dovrà approvare in tutta fretta la nuova delibera per non lasciare senza aiuti le famiglie che ne hanno bisogno. Con il rischio di non fare in tempo.

L'assessore Bolognini: Risorse liberate, la delibera arriverà

"Non c’è nessuna volontà di scappare o perdere tempo. La delibera relativa ai contributi per l’assistenza ai disabili gravi e gravissimi andrà in Commissione sanità martedì mattina e successivamente sottoposta all’approvazione della giunta", ha dichiarato l'assessore Bolognini in risposta alle polemiche. "Poiché le risorse del fondo sanitario regionale sono state liberate in queste ore, abbiamo preferito rimandare a martedì la Commissione per dare un quadro certo alle famiglie, che aspettano e devono ottenere, giustamente, notizie chiare e definite", ha assicurato spiegando che "in questa settimana abbiamo individuato, in collaborazione con l’assessorato al Welfare, ulteriori 12 milioni che ci permetteranno di garantire il contributo fisso di 600 euro, come l’anno scorso, e di implementarlo ulteriormente, anche attraverso voucher sanitari, fino ad arrivare a un importo massimo, in determinate situazioni, di 1.700 euro, con un incremento di ulteriori 100 euro rispetto al passato”.

Le associazioni: Viviamo alla giornata, già per febbraio siamo scoperti

Intanto la vita di genitori, fratelli, figli, mariti e mogli di persone disabili gravi resta appesa a un filo. "Andiamo avanti di mese in mese. Già adesso per febbraio siamo scoperti. Se vai all’Ats per avviare un progetto non puoi fare nulla, fino a quando non c’è la delibera è tutto congelato", denuncia Fortunato Nicoletti, padre di una bambina di 4 anni disabile, tra i fondatori del Comitato famiglie Disabili Lombarde. Un gruppo che oggi raccoglie oltre 350 famiglie, nato all'indomani della firma della delibera per protestare contro il taglio ai fondi.

"Faccio il vigile del fuoco e mia moglie è un'insegnante precaria alle scuole elementari. Nostra figlia ha una  malattia rara diagnosticata quando aveva sei mesi. È stata un anno ricoverata in ospedale tra Milano e Firenze, ha avuto diverse operazioni e accudirla è un impegno che ci riempie le giornate", racconta Fortunato a Fanpage.it. "La nostra vita è fatta di lotte e litigi con Ats, Regione, Comune per la scuola e per tutti gli altri problemi che dobbiamo affrontare. Appena questi bambini escono di casa nascono i problemi. Per questo abbiamo aperto un blog e iniziato a raccontare e confrontarci con altre famiglie nelle nostre condizioni, spesso attanagliate dalla solitudine". Insieme ad altre centinaia di persone, oggi Fortunato era arrivato al Pirellone con la speranza di una buona notizia. Non è stato così.

Girelli (Pd): Ritardo incredibile, non riescono a correggere il loro errore

"È incredibile che di fronte a una delibera assolutamente sbagliata ci sia bisogno di così tanto tempo per fare una cosa semplice, azzerare tutto", è la riflessione del consigliere regionale del Partito democratico e capodelegazione in commissione sanità, Gian Antonio Girelli. Contattato da Fanpage.it, l'esponente dem sottolinea che "l’assessore Bolognini non riesce a uscire dal problema che lui stesso ha creato e questo rinvio comporta il prolungarsi di una situazione di stallo e grande preoccupazione delle famiglie" e questi "dopo che dal governo sono arrivati 21 milioni in più. È bizzarro che proprio ora scatti un meccanismo di disattenzione a livello regionale". Le opposizione avvertono: "Noi non accetteremo un pacchetto già chiuso".

Se rinvio della discussione in commissione fosse "un tentativo di non farci discutere la delibera", avverte Girelli, "sarebbe grave e irrispettoso della volontà politica del Consiglio, che ha votato una mozione che chiede di ripristinare i criteri precedenti per l'accesso ai finanziamenti, e soprattutto una mancanza di rispetto verso le famiglie lombarde che guardano con disperazione a quello che sta succedendo". Critica anche la consigliere di Italia Viva Patrizia Baffi: "Nonostante le rassicurazioni ricevute nei giorni scorsi, l’assessore Bolognini non si è presentato, negando quindi il confronto sulle misure B1 e B2, che penalizzano i disabili gravi e gravissimi. C'è il rischio di un dibattito su un testo di delibera preconfezionato".

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