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Comune di Rho, revocata cittadinanza a Mussolini: “Distanti dall’ideologia fascista”

Il Comune di Rho, nell’hinterland di Milano, ha revocato la cittadinanza onoraria concessa nel 1924 all’allora presidente del Consiglio dei ministri, Benito Mussolini: “È indispensabile prendere in ogni modo le distanze dall’ideologia fascista, che racchiude in sé l’esatto contrario dei valori insiti nella nostra Costituzione”, ha affermato il sindaco di Rho, Pietro Romano.
A cura di Francesco Loiacono
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Il sindaco di Rho, Pietro Romano (Facebook)
Il sindaco di Rho, Pietro Romano (Facebook)

Il Comune di Rho, nell'hinterland di Milano, ha revocato la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Il provvedimento è stato preso dopo che una mozione in tal senso, presentata dal gruppo consiliare del Partito democratico nella seduta di lunedì 21 maggio, è stata approvata dal Consiglio comunale. La cittadinanza onoraria a Mussolini venne conferita, come accadde per molte altre cittadine italiane, durante gli anni del fascismo. Fu il generale Ferruccio Mola, all'epoca Regio Commissario straordinario del Comune di Rho, che il 20 maggio del 1924 decise di conferire la cittadinanza onoraria a Mussolini, allora presidente del Consiglio dei ministri, "quale segno di omaggio e di gratitudine di questo Comune verso il grande uomo che salvò l'Italia dallo sfacelo e la guida ai più alti destini".

A distanza di oltre 90 anni, però, quel provvedimento è stato revocato: "Come avevo dichiarato il 25 aprile ritengo doveroso revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini non solo perché incompatibile con il conferimento della cittadinanza onoraria a Giovanni Pesce, ma anche e soprattutto perché è indispensabile prendere in ogni modo le distanze dall'ideologia fascista, che racchiude in sé l'esatto contrario dei valori insiti nella nostra Costituzione – ha affermato il sindaco di Rho, Pietro Romano, commentando la revoca -. È un oltraggio ai nostri partigiani e alla nostra città. Un atto simbolico, ma pieno di significato. Non si vuole censurare o cancellare un ventennio di storia italiana – ha aggiunto Romano – ma si vuole riconoscere il massimo rispetto e dignità all'onorificenza della cittadinanza onoraria del nostro Comune, preferendo personalità che si sono battute nella loro vita per preservare e conquistare i diritti e le libertà sancite nella Costituzione Repubblicana invece che sopprimerle e negarle".

Sempre restando in Lombardia, lo scorso febbraio anche Mantova (città a guida Pd) aveva revocato la cittadinanza onoraria a Mussolini, che invece risulta tutt'ora cittadino onorario di Bergamo: la decisione del sindaco (anche lui Pd) Giorgio Gori, che nel 2015 votò contro la cancellazione, aveva suscitato molte polemiche.

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