Il Casinò di Campione d’Italia è fallito: il tribunale respinge la richiesta di proroghe

Rien ne va plus. Il Casinò di Campione d'Italia, che si trova nell'exclave italiana in Svizzera sul lago di Lugano, è stato dichiarato fallito questa mattina dal tribunale di Como. Il provvedimento dei giudici arriva dopo il mancato accoglimento di un'ulteriore proroga da parte dei responsabili del casinò: le ultime speranze erano legate a un ipotetico piano di risanamento che avrebbe potuto evitare la bancarotta. Così però non è stato: i giudici hanno quindi accolto l'istanza di fallimento che era stata presentata all'inizio dell'anno dalla procura per grave insolvenza. Da tempo la società che gestisce il casinò più grande d'Europa non pagava quanto dovuto al Comune di Campione d'Italia, proprietario al 100 per cento della struttura, e alle banche creditrici. I problemi finanziari della casa da gioco si sono ripercossi anche sull'amministrazione comunale, che ha dichiarato il dissesto finanziario: si è già insediato negli scorsi giorni un commissario prefettizio.
Cosa accadrà ora al maestoso casinò riedificato nel 1999 su progetto del noto architetto ticinese Mario Botta? Il tribunale ha nominato tre curatori fallimentari che potranno scegliere tra due strade. Una è quella di chiudere nell'immediato la casa da gioco, mentre la seconda è quella di chiedere ai giudici di procedere con una gestione provvisoria. Una scelta, quest'ultima, che sicuramente renderebbe il futuro dei dipendenti del casinò meno fosco. Negli scorsi mesi la vita del casinò è stata piuttosto travagliata: oltre ai problemi finanziari si è aggiunta anche una rapina da circa un milione e mezzo di euro, compiuta lo scorso 28 marzo. Tutti i presunti ideatori del colpo sono stati arrestati, mentre è ancora in fuga il presunto autore materiale della rapina.