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Ikea, madre con due figli piccoli licenziata perché non rispetta i turni: colleghi in sciopero

Una dipendente dell’Ikea di Corsico, vicino Milano, è stata licenziata perché non rispettava i turni lavorativi. Ma la donna, madre separata di due figli piccoli, di cui uno disabile, aveva già fatto presente all’azienda che non sarebbe riuscita sempre a rispettare i nuovi orari dopo un cambio di mansione, proprio a causa dei bimbi. Prima l’azienda aveva detto che non ci sarebbero stati problemi: poi il licenziamento in tronco.
A cura di Francesco Loiacono
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Una dipendente dell'Ikea di Corsico, vicino Milano, è stata licenziata dopo 17 anni di lavoro perché non rispettava i turni lavorativi. Il punto è che la donna, madre separata con due figli di 10 e 5 anni, di cui uno disabile, non poteva più rispettare gli orari recentemente imposti dal colosso svedese dopo un cambio di mansione: a causa del bimbo piccolo – per cui la 39enne usufruiva dei permessi connessi alla legge 104 – la dipendente sapeva già che non sarebbe riuscita a presentarsi sempre al lavoro alle 7 del mattino. Marica Ricutti, questo il nome della 39enne, secondo quanto da lei raccontato al quotidiano "La Repubblica" aveva fatto presente la sua necessità all'azienda prima di iniziare a svolgere la nuova mansione: all'inizio le era stato detto che non ci sarebbero stati problemi, ma poi la donna è stata più volte rimpallata da un referente all'altro, senza ottenere una risposta nel merito della richiesta. Da qui la decisione della 39enne: osservare gli stessi orari che faceva prima del cambio di mansione (dalle nove del mattino fino a fine turno).

La scorsa settimana il licenziamento in tronco

La settimana scorsa l'azienda le ha inviato una lettera comunicandole il licenziamento in tronco: per l'Ikea il motivo è che è venuto meno il rapporto fiducia con la dipendente, che in due occasioni si sarebbe presentata in orari diversi da quelli concordati. Il licenziamento è stato reso noto dalla Filcams Cgil di Milano, il cui segretario generale Marco Beretta ha commentato: "Alla faccia del welfare svedese. In questi anni Ikea ha cambiato pelle e questo episodio è un chiaro messaggio rivolto ai lavoratori. Vogliono far capire a tutti che decidono loro e, a prescindere dai problemi che può avere ognuno, o accettano o sono fuori. In questi giorni organizzeremo raccolte firme, presidi e volantinaggi". I colleghi di Marica hanno già organizzato due scioperi di solidarietà per protestare contro la decisione dell'azienda. Si attende adesso la posizione ufficiale dell'Ikea sulla questione.

Ikea: "Stiamo svolgendo approfondimenti"

"In merito alla situazione di Marica Ricutti, IKEA Italia comunica che sta svolgendo tutti gli approfondimenti utili a chiarire compiutamente gli sviluppi della vicenda. – si legge in una nota diffusa in serata –  L’azienda vuole valutare al meglio tutti i particolari e le dinamiche relative alla lavoratrice oggetto della vicenda. Solo dopo aver completato questa analisi, IKEA Italia commenterà le decisioni prese e le ragioni che ne sono alla base".

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