I sindaci di Foppolo e Valleve agli arresti domiciliari: associazione a delinquere per truffa
Associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata. Questa la principale accusa contestata ai due sindaci di Foppolo e di Valleve, entrambi paesini della provincia di Bergamo e note località sciistiche. I due primi cittadini sono finiti entrambi agli arresti domiciliari. I sindaci sono ex amministratori della società Brembo Super Ski: proprio in tale veste sono accusati anche di falsificazione di atti pubblici, abuso d'ufficio e bancarotta fraudolenta per il fallimento della società, partecipata dai due Comuni. Secondo quanto emerso dalle indagini, condotte dai carabinieri di Zogno e dai finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria di Bergamo e coordinate dal pubblico ministero Gianluigi Dettori, i due sindaci tra le altre condotte a loro contestate avrebbero architettato un sistema per conseguire fondi pubblici illeciti dalla Regione Lombardia e per truccare appalti. Promotore del sodalizio è ritenuto il sindaco di Foppolo, che avrebbe agito con la complicità della moglie e di altre persone. Anche la consorte del primo cittadino di Foppolo è stata destinataria di una misura cautelare: avrà l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Attraverso il sistema fraudolento messo in atto dal sindaco di Foppolo e dal collega di Valleve, indicato come "suo braccio destro" nell'ordinanza del giudice per le indagini preliminari di Bergamo Bianca Maria Bianchi, i due primi cittadini avrebbero falsamente rendicontato spese e investimenti per un valore complessivo di circa 16 milioni e mezzo di euro, percependo indebitamente oltre 3 milioni e 290 mila euro di contributi regionali. Dalle indagini è risultato inoltre un trasferimento di circa 700mila euro dalla Brembo Super Ski, poi fallita, a una società di Hong Kong, per una presunta attività di ricerca di investitori asiatici. Tutta l'operazione è stata nascosta attraverso una serie di artifici contabili.
Gli appalti truccati
Sotto la lente degli investigatori sono finiti anche alcuni appalti truccati. Tra questi la gara bandita dal Comune di Foppolo per il riposizionamento di una telecabina 12 posti sul nuovo tracciato “Ronchi-Montebello”, che a luglio 2016 era stato oggetto di incendio doloso. Secondo le indagini il sindaco, responsabile unico del procedimento, avrebbe stretto accordi con un imprenditore bresciano, aggiudicatario e unico partecipante alla gara, anche grazie al coinvolgimento attivo di un’impiegata comunale, incaricata di istruire la procedura e di curare direttamente la predisposizione degli atti amministrativi propedeutici all’affidamento dei lavori. La donna è stata adesso sospesa dall’esercizio del pubblico ufficio. Anche l'appalto per il conferimento della direzione dei lavori e il coordinamento della sicurezza sul cantiere della telecabina incendiata sarebbe stato pilotato: in questo caso l'accordo collusivo avrebbe riguardato il sindaco di Foppolo e l’unico ingegnere partecipante, nonché aggiudicatario del bando, che avrebbe operato in concorso con il fratello. Entrambi i professionisti sono stati sospesi temporaneamente dall’esercizio della professione nei confronti di pubbliche amministrazioni.