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I pendolari vincono la class action contro Trenord: riceveranno 100 euro a testa

Oltre tremila pendolari lombardi hanno vinto una class action contro Trenord in relazione ai gravi ritardi e disservizi che si erano verificati nel dicembre del 2012. Lo comunica Altroconsumo: “Per la prima volta in Italia una class action introdotta a tutela dei diritti di migliaia di consumatori sfocia in un risultato positivo, tangibile e concreto”. Riceveranno 100 euro a testa.
A cura di Francesco Loiacono
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Un risarcimento di 100 euro a testa per poco più di tremila pendolari che, nel dicembre 2012, subirono gravi disagi a causa di alcuni disservizi di Trenord, società  partecipata della Regione Lombardia che gestisce il trasporto ferroviario regionale. Non sarà tanto, ma a suo modo si tratta di un risultato storico. Perché per la prima volta in Italia una class action dei pendolari contro i disservizi legati ai trasporti pubblici finisce con un esito positivo. A comunicare la notizia è stata l'associazione per la tutela e difesa dei consumatori Altroconsumo, che aveva promosso la class action: "Per la prima volta in Italia una class action introdotta a tutela dei diritti di migliaia di consumatori sfocia in un risultato positivo, tangibile e concreto, a beneficio di migliaia di pendolari vittime di gravi inefficienze nei servizi pubblici – ha affermato il presidente di Altroconsumo, Paolo Martinello – È un risultato importante e un precedente positivo per tutti gli utenti di servizi di trasporto: le aziende devono migliorare la qualità dei servizi, rispettare i diritti degli utenti e rispondere nei loro confronti dei disservizi dei quali sono responsabili".

Cos'era successo nel dicembre 2012: caos e ritardi per un software

Cos'era successo nel dicembre del 2012?  la stessa associazione a ricordarlo: "In quindici giorni da incubo – eravamo a dicembre 2012 – gravissimi disservizi avevano investito gli utenti Trenord. È bene ricordarli: sistema di trasporto su rotaie in tilt, treni cancellati, sovraffollati, corse dirottate, ritardi, mancanza di informazioni. Una catena di avvenimenti che aveva seppellito i diritti di chi viaggia in treno, gettando circa 700mila pendolari lombardi nel caos". I disagi erano stati provocati dall'introduzione affrettata di un nuovo software per la gestione dei turni del personale, che non era stato in precedenza sperimentato. Nel 2014, dopo quattro giornate di mobilitazione, Altroconsumo aveva chiuso e depositato presso la cancelleria del tribunale di Milano le adesioni alla class action, che il 3 marzo 2014 era stata ammessa.

In primo grado il tribunale aveva dato ragione a Trenord. Adesso, però, la Corte d'appello di Milano ha completamente ribaltato la sentenza: "Non v’è dubbio che Trenord abbia causato, per inefficienza nell’organizzazione, disservizi e disagi tali da coinvolgere migliaia di viaggiatori, in forma continuativa, per un periodo di tempo prolungato (dal 9 al 17 dicembre 2012) – si legge nella sentenza della Corte d'appello – costringendoli a subire i ritardi prolungati, cancellazione di corse, trasbordi da un convoglio all’altro, modifiche di itinerari, condizioni di sovraffollamento dei convogli, senza neppure garantire forme di assistenza minime o diramare informazioni sui tempi di attesa o su eventuali percorsi alternativi".

Oltre all'indennizzo automatico che era stato già versato da Trenord, dunque, la Corte d'appello ha ritenuto di dover condannare la società al pagamento di altri 300mila euro complessivi, pari a 100 euro a testa per ciascuno dei 3.018 aderenti alla class action. Per altri 3000 aderenti, che si erano però uniti alla causa collettiva troppo tardi, il risarcimento è stato prescritto.

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