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I cittadini diventano vigilantes con Whatsapp: dalla prefettura ok al controllo del vicinato

Questa mattina in prefettura a Milano è stato sottoscritto dai sindaci di molti Comuni dell’hinterland (ma non del capoluogo) il protocollo per il “Controllo del vicinato”. I cittadini si trasformeranno in vigilantes: grazie a Whatsapp potranno segnalare eventuali reati, situazioni critiche o di degrado, ma non potranno intervenire in prima persona né organizzare ronde.
A cura di Francesco Loiacono
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I cittadini dell'hinterland di Milano si trasformano in vigilantes grazie a Whatsapp. Questa mattina in prefettura a Milano è stato sottoscritto il protocollo d'intesa del progetto "Controllo del vicinato" (qui un approfondimento su cos'è), che riguarderà diversi comuni in provincia di Milano (ma non il capoluogo). Alla presenza del prefetto Luciana Lamorgese, che ha sottoscritto il protocollo, sono state illustrate le linee guida del progetto: "L’Accordo – si legge in una nota della prefettura – valorizza la collaborazione con i cittadini, che, in qualità di importanti e vigili sentinelle della legalità, potranno contribuire all’innalzamento degli standard di sicurezza della propria comunità, fornendo ogni informazione ritenuta utile alle Forze di Polizia statali e locali, per assicurare una immediata azione repressiva e l’avvio di una mirata attività info-investigativa da parte delle Forze dell’Ordine". Il rischio di giustizia fai da te sembra essere disinnescato in partenza dai compiti riservati ai cittadini: non potranno in alcun modo intervenire sostituendosi alle forze dell'ordine, ma dovranno limitarsi a segnalare, anche tramite Whatsapp, eventuali reati o situazioni critiche e di degrado.

"I cittadini – prosegue la nota di palazzo Diotti – svolgeranno un’azione di mera osservazione, segnalando, attraverso i propri coordinatori, alle Polizie Locali, situazioni ed eventi attinenti la sicurezza urbana e il degrado sociale, tramite rete mobile o con l’impiego degli strumenti informatici in possesso, astenendosi in ogni caso dall’assumere comportamenti incauti od imprudenti, che potrebbero determinare situazioni di pericolo. È fatto divieto, comunque, di utilizzare uniformi, emblemi, simboli, altri segni distintivi o denominazioni riconducibili, anche indirettamente, ai Corpi di Polizia statali e locali, alle Forze Armate o ad altri Corpi dello Stato, ovvero che contengono riferimenti a partiti, movimenti politici e sindacali, nonché sponsorizzazioni private. È esclusa qualsiasi iniziativa personale, ovvero qualunque forma, individuale o collettiva, di pattugliamento del territorio". Niente ronde, dunque, ma solo un presidio del territorio potenziato da nuovi strumenti di comunicazione che consentono di condividere con gli altri cittadini della zona eventuali denunce e situazioni di potenziale pericolo. Un modo, come ha spiegato anche il prefetto, per assecondare quel bisogno di sicurezza che, nonostante il calo dei reati da un anno all'altro, continua ad assillare molti cittadini: il "controllo del vicinato" va ad agire sulla percezione di sicurezza, un concetto controverso che però orienta in molti casi – e la sottoscrizione di questo protocollo ne è un esempio – le politiche delle amministrazioni pubbliche.

A sottoscrivere il protocollo sono state le amministrazioni comunali delle seguenti cittadine: Arese, Assago, Bresso, Buccinasco, Bussero, Busto Garolfo, Cambiago, Canegrate, Carpiano, Cassano D’Adda, Cassina De’ Pecchi, Castano Primo, Cernusco Sul Naviglio, Cerro Al Lambro, Cerro Maggiore, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Corsico, Cusago, Lacchiarella, Lainate, Legnano, Magenta, Nerviano, Parabiago, Paullo, Pioltello, Pogliano Milanese, Pregnana Milanese, Rodano, Rosate, Rozzano, San Colombano Al Lambro, San Vittore Olona, Senago, Sesto San Giovanni, Trezzano Sul Naviglio, Vanzaghello, Vaprio D’Adda, Vermezzo e Villa Cortese.

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