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Gori: “Nei ristoranti lombardi niente deroga per i famigliari, devono cenare a 1 metro di distanza”

Polemica a distanza tra il sindaco di Bergamo Giorgio Gori e il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana. Il motivo è la distanza tra clienti nei ristoranti: “Regione modifica le linee guida del governo e fa saltare la deroga per i familiari – ha scritto Gori su Twitter -. Così due persone che dormono insieme dovranno cenare a 1 metro di distanza, e se il tavolo è largo 80 centimetri non potranno sedersi una di fronte all’altra”. La replica di Fontana: “Attacco politico e pretestuoso. La nostra scelta è mirata a semplificare la vita dei ristoratori e quella dei cittadini. Abbiamo deciso di puntare su regole uniformi con l’obiettivo di evitare di rendere ancor più complicata la gestione di una situazione emergenziale”.
A cura di Francesco Loiacono
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Polemica tra il sindaco di Bergamo Giorgio Gori e la Regione Lombardia. In un tweet il primo cittadino del Pd ha criticato un aspetto dell'ordinanza regionale della Lombardia in merito alle riaperture delle attività commerciali a partire dal 18 maggio, in particolare per quanto riguarda i ristoranti. Nelle linee guida allegate all'ordinanza sulle riaperture, infatti, per i ristoratori lombardi è stata inserita una modifica rispetto a quelle allegate al Dpcm (Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri) del 17 maggio. Riguarda la distanza tra i clienti: "La Regione Lombardia modifica le linee guida del governo e fa saltare la deroga per i familiari – ha scritto Gori su Twitter -. Così due persone che dormono insieme dovranno cenare a 1 metro di distanza, e se il tavolo è largo 80 centimetri non potranno sedersi una di fronte all’altra".

La differenza tra linee guida nazionali e lombarde

Nelle linee guida lombarde è infatti scomparsa una frase riportata in quelle nazionali: "I tavoli devono essere disposti in modo che le sedute garantiscano il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro di separazione tra i clienti, ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale", si legge nel provvedimento nazionale. L'eccezione non compare però nell'allegato all'ordinanza regionale firmata la sera del 17 maggio dal governatore Attilio Fontana, dove l'unica deroga al distanziamento interpersonale di un metro riguarda "i casi di accompagnamento di minori di sei anni o persone non autosufficienti".

Fontana: Polemica pretestuosa, regole uniformi per aiutare ristoratori

Regione Lombardia parla di una polemica "pretestuosa". Sulla questione è intervenuto il presidente Attilio Fontana con una nota: "La nostra scelta è mirata a semplificare la vita dei ristoratori e quella dei cittadini. Abbiamo deciso di puntare su regole uniformi con l'obiettivo di evitare di rendere ancor più complicata la gestione di una situazione emergenziale e, per certi versi, senza precedenti". Il governatore poi aggiunge: "Se invece, anche in questo caso si vuol far prevalere la critica e la polemica fine a se stessa, allora derubrico questa sua uscita come l'ennesimo attacco politico e pretestuoso alla Regione Lombardia. Senza però evidenziare che da un sindaco, convertitosi al rigore e alla fermezza dopo qualche uscita iniziale a dir poco improvvida, ci si aspetterebbe qualcosa di diverso". Il riferimento è all'inizio della pandemia, quando anche Gori, come lui stesso ha poi ammesso facendo autocritica, aveva spinto sull'onda del claim "Bergamo non si ferma" i bergamaschi a continuare a uscire e ad andare nei locali. Atteggiamento poi drasticamente cambiato quando ci si è resi conto della gravità dell'emergenza sanitaria, che proprio a Bergamo ha colpito in maniera estremamente drammatica.

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