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Giunta, l’esclusa Silvia Sardone attacca il suo partito: “Forza Italia ignora il merito”

Dopo il varo della giunta Fontana esplode il caso Silvia Sardone, grande esclusa. La neo consigliera regionale, che con oltre 11mila preferenze è stata la seconda più votata lo scorso 4 marzo, ha attaccato duramente il suo partito, Forza Italia: “Sempre meno attrattivo e incapace di valorizzare il merito”. Che sia il preludio a un suo passaggio alla Lega?
A cura di Francesco Loiacono
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Silvia Sardone, neo eletta consigliera regionale e già consigliera comunale a Milano (Facebook)
Silvia Sardone, neo eletta consigliera regionale e già consigliera comunale a Milano (Facebook)

A poche ore dal varo della nuova giunta Fontana in Lombardia esplode il malumore della grande esclusa, Silvia Sardone. La consigliera comunale milanese, eletta lo scorso marzo al Pirellone tra le fila di Forza Italia con oltre 11mila voti (risultando la donna più votata in Lombardia e la seconda più votata in assoluto, dietro il compagno di partito Giulio Gallera), è rimasta fuori dalla squadra del neo governatore Attilio Fontana. Una sorpresa per i tanti commentatori che, anche in virtù del risultato delle urne, ritenevano la Sardone come una delle "poltrone sicure" nella giunta del leghista. E un vero e proprio choc per la stessa Sardone, che senza lasciare sbollire la sua rabbia ha identificato subito il responsabile di questa sua esclusione: il suo partito, Forza Italia.

Sardone: Forza Italia sempre meno attrattivo

La Sardone ha mosso dure accuse su Facebook: "Delusa da partito che ignora merito, io vado avanti più forte anche senza fare l'assessore – ha scritto l'azzurra (ancora per poco?) – La mia delusione è soprattutto rivolta agli oltre 11mila elettori che hanno scritto il nome Sardone sulla scheda elettorale e per un partito, Forza Italia, sempre meno attrattivo, incapace di valorizzare il merito. Ai miei elettori voglio rivolgere un sentito ringraziamento, garantendogli che mi impegnerò, come sempre ho fatto, per portare avanti le loro istanze".

"Non nascondo – ha aggiunto la Sardone rincarando la dose di veleno contro il suo partito – di essere rimasta basita nell’apprendere, dalle agenzie di stampa e da nessun rappresentante di Forza Italia di non far parte della squadra di governo del Presidente Fontana, come dato per certo da tutti. Un modo d’agire, questo, che mi impedisce di conoscere con quali criteri sia stato penalizzato chi, come me, è risultata la donna più votata di tutta la Lombardia e seconda nelle preferenze complessive. Una decisione che smentisce categoricamente quanto espresso dal presidente Berlusconi che in una recente intervista si è così espresso: ‘Attueremo una profonda riorganizzazione del nostro movimento politico e una nostra più capillare presenza sui territori, valorizzando i nostri amministratori e i nostri dirigenti migliori'. Se questo partito ha raggiunto i minimi termini nei consensi è proprio perché continua a ignorare il merito, chi ha i voti e chi si impegna ogni giorno tra la gente".

La Sardone verso il passaggio alla Lega?

La consigliera comunale e neo consigliera regionale ha poi proseguito ricordando un altro suo successo indiretto: Silvia Sardone è infatti moglie di Roberto Di Stefano, il sindaco di Sesto San Giovanni che alle amministrative del giugno 2017 ha strappato l'ex Stalingrado d'Italia al centrosinistra per la prima volta dal dopoguerra. Una vittoria storica del centrodestra per cui la Sardone si è spesa in prima persona: "Non ho bisogno di poltrone per continuare a fare politica, sono una persona realizzata, ho un lavoro, una bella famiglia con due bellissimi bambini e tanta gente che mi sostiene politicamente. Vado avanti più forte di prima, continuerò a sostenere il centrodestra e il presidente Attilio Fontana". Che questo suo sfogo sia il preludio a un "cambio di casacca" verso il partito di Salvini? In tanti, tra i suoi contatti su Facebook, lo auspicano.

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