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Giallo di Ornago, madre e figlia trovate morte in casa non sono state uccise

Amalia Villa e la figlia Marinella Ronco, le due donne trovate morte a Ornago, in provincia di Monza e Brianza, non sarebbero state uccise. A dirlo l’autopsia, che ipotizza un decesso per cause naturali. Adesso per Paolo Villa, 75enne fratello di Amalia e zio di Marinella, si prospetta la scarcerazione: l’uomo, con problemi psichici, è piantonato all’ospedale San Gerardo di Monza.
A cura di Francesco Loiacono
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(Immagine di repertorio)
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Amalia Villa e la figlia Marinella Ronco, le due donne trovate morte a Ornago, in provincia di Monza e Brianza, non sarebbero state uccise. Il colpo di scena emergerebbe dai risultati dell'autopsia sui due cadaveri, che erano stati trovati in avanzato stato di decomposizione in un appartamento in via Santuario, nel quale viveva anche il 75enne Paolo Villa, fratello di Amalia e zio di Marinella. Adesso l'uomo, nel frattempo fermato con l'accusa di duplice omicidio, potrebbe essere scarcerato: al momento si trova piantonato nel reparto di Psichiatria dell'ospedale San Gerardo di Monza, dove è stato trasferito lunedì sera in seguito a problemi psichici.

Il parente sospettato del duplice delitto ha vissuto in casa con i cadaveri

Resta da capire perché l'uomo, ex assessore di Ornago e molto conosciuto in paese per la sua attività nel campo del volontariato, abbia vissuto per giorni, forse per settimane, con i cadaveri delle due parenti. Un comportamento che potrebbe naturalmente rientrare nello stato di abbandono e di disagio psichico nel quale, a detta di molti conoscenti, si trascinava negli ultimi tempi. D'altronde era stato proprio un malore a causa del troppo alcol a portare alla scoperta dei due cadaveri, lo scorso 10 febbraio: un amico dell'anziano, dopo che Paolo si era accasciato in un bar, era andato a chiamare la sorella 82enne e la nipote 52enne per informarle. Le donne, però, erano morte già da diversi giorni. I due decessi, avvenuti in tempi diversi, sarebbero dovuti a cause naturali. Le ferite che erano state trovate sui polsi della nipote del 75enne, in particolare, sarebbero riconducibili alle patologie della donna, che soffriva da tempo di depressione, ed escluderebbero anche la pista di un possibile omicidio-suicidio consumatosi tra madre e figlia. Per escludere ogni dubbio sulla vicenda si attendono gli esiti degli esami istologico e tossicologico. Probabilmente però il pubblico ministero, Emma Gambardella, deciderà a breve di scarcerare il 75enne, in stato confusionale ormai da dieci giorni.

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