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Festa della donna: post sessista, poi cancellato dopo le polemiche, di una catena di fast food

L’azienda di fast food italiana Burgez al centro di un nuovo vortice di polemiche dopo la pubblicazione di un post su Facebook considerato sessista e volgare nei confronti delle donne. Dopo i commenti negativi degli utenti c’è stata prima la cancellazione del post e poi la disattivazione della stessa pagina.
A cura di Chiara Ammendola
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"Istruzioni per il vero Doggy style, fate contente i vostri uomini. La Doggy style T-shirt in omaggio per voi in tutti gli store dalle 18 in poi. Omaggio solo per donne". Recita o recitava, visto che il post è stato prontamente rimosso da Facebook, così la frase che accompagnava la foto di una t-shirt con un disegno e un suggerimento inequivocabili, pubblicizzata da Burgez, catena di fast food con diversi punti vendita a Milano. Un post pubblicato il giorno in cui si celebra la donna, l'8 marzo, e che ha come poteva essere prevedibile scatenato decine e decine di commenti indignati. Gli utenti hanno così salvato la foto o screenshottato il post stesso e iniziato a condividerlo chiedendo spiegazioni. Una polemica cresciuta nel giro di pochissime ore che ha portato prima alla cancellazione del post incriminato dalla pagina Facebook ufficiale di Burgez, e poi alla disattivazione della pagina stessa. Troppi i commenti da gestire o cancellare, come fanno notare alcuni utenti.

Burgez non è nuova a polemiche di questo tipo, solo lo scorso anno l'azienda aveva pubblicato, proprio nel mese di marzo, un post sulla propria pagina Facebook con un annuncio di lavoro per uno dei punti vendita dell'azienda di fast food. Un annuncio però particolare, che anche in quel caso ha scatenato reazioni e commenti, con tanto di offese, da parte di decine di utenti: "Stiamo cercando una cassiera per Burgez. Se ci chiedete perché la maggior parte delle cassiere sono ragazze filippine vi rispondiamo perché le italiane il sabato hanno il moroso, il mercoledì hanno la palestra, la domenica la stanchezza. Italiane, svegliatevi! Il lavoro c'è, siete voi che non ci siete. Per chi avesse voglia davvero di lavorare scrivete". Risulta facile pensare dunque che si tratti di un'ennesima, nuova provocazione frutto di una scelta di marketing, possiamo dirlo, poco felice. Perché nell'era della provocazione gratuita, il sempreverde "purché se ne parli" non vale più. Specialmente se l'oggetto del marketing estremo sono le donne, omaggiate su una t-shirt come oggetto del sesso.

Il post incriminato e poi cancellato da Burgez
Il post incriminato e poi cancellato da Burgez
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