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Felice Maniero condannato a quattro anni per maltrattamenti sulla compagna

Felice Maniero è stato condannato a quattro anni dal tribunale di Brescia per maltrattamenti sulla compagna. L’ex boss della “Mala del Brenta” era stato arrestato nell’ottobre del 2019, dopo nove anni in libertà, per le violenze fisiche e verbali a cui sottoponeva la donna, madre di sua figlia. “Faccia d’angelo” ha ammesso le vessazioni, scusandosi, durante il processo.
A cura di Simone Gorla
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Felice Maniero (Archivio LaPresse)
Felice Maniero (Archivio LaPresse)

Felice Maniero è stato condannato a quattro anni a Brescia per maltrattamenti sulla compagna. "Faccia d'angelo", l'ex boss della "Mala del Brenta" era accusato di aver sottoposto a violenze fisiche e psicologiche la sua storica compagna, madre di sua figlia. Il pubblico ministero di Brescia Lorena Ghibaudo aveva chiesto una condanna a 6 anni e 8 mesi. Maniero nell'ultima udienza ha rinunciato a collegarsi dal carcere di Voghera, dove si trova recluso dallo scorso ottobre,  adducendo "motivi di salute". Il giudice ha rinviato la lettura della sentenza disponendo una verifica in carcere delle condizioni dell'ex boss della mala del Brenta. "Sintomatologia pretestuosa", ha stabilito il medico ed è quindi stato emesso il verdetto

Vessazioni e maltrattamenti alla compagna: Felice Maniero condannato a 4 anni

L'ultimo arresto della sua lunga carriera criminale, iniziata quando era ancora adolescente, è scattato nell'autunno del 2019. Maniero, che oggi ha 66 anni, sembrava essersi messo alle spalle gli anni più bui, segnati dalla militanza come leader dell'organizzazione criminale nata in Veneto negli anni settanta. Ma dopo nove anni di libertà in cui si era ricostruito una vita a Brescia, l'ex boss era stato arrestato per aver maltrattato la compagna, secondo il giudice per le indagini preliminari costretta a subire "violenze fisiche e verbali diventate ormai quotidiane". Dall'ordinanza del gip che ha disposto l'arresto emergevano vessazioni “diventate ormai quotidiane” nei confronti della compagna, costretta a fare le flessioni e minacciata durante i litigi con frasi come “non sai con chi ti sei messa io comandavo 500 persone”. Lo stesso Maniero ha ammesso il maltrattamento, scusandosi, durante il processo.

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