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Facebook rimuove il post nostalgico sul fascismo dell’assessore Magoni: lei pubblica gli insulti ricevuti

Facebook ha rimosso il post sul fascismo pubblicato il primo maggio dall’assessore al Turismo della Lombardia, Lara Magoni. Lo ha comunicato la stessa Magoni, pubblicando sul social network anche uno degli insulti ricevuti dopo aver scritto il suo messaggio. Il post, giudicato nostalgico, aveva suscitato molte polemiche: “Per me è un’indecenza che una figura istituzionale si permetta di fare propaganda fascista”, ha scritto il capogruppo del M5s al Pirellone Dario Violi.
A cura di Francesco Loiacono
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Il post sul "fascismo buono", pubblicato dalla neo assessora al Turismo Lara Magoni lo scorso primo maggio, è stato rimosso "dalla community di Facebook". Lo ha comunicato sullo stesso social network la stessa Magoni, che dopo le polemiche a seguito della pubblicazione del post aveva ribadito il proprio pensiero, dicendo di aver solo riportato un "legame storico che tutti possono verificare". Nel post incriminato Lara Magoni aveva pubblicato un telegramma inviato da Benito Mussolini al prefetto di Milano in cui il duce chiedeva al senatore Agnelli di dotare di refettori comodi i nuovi stabilimenti Fiat e scriveva: "L'uomo non è una macchina adibita ad un'altra macchina". L'assessore aveva poi commentato l'immagine con questa frase: "Rinnegare ciò che di buono è stato fatto è un grande errore, visto che le leggi che tutelano i lavoratori nascono proprio TUTTE dal fascismo". Il messaggio era poi sparito dalla bacheca dell'assessore, che adesso ha spiegato il motivo: "Il mio post è stato tolto dalla Community di FB – ha scritto ieri sera, aggiungendo alla frase le icone di un cuore e di un tricolore – Serena notte!", ha poi aggiunto l'ex sciatrice, probabilmente riferendosi ironicamente a quanti avevano protestato per il suo post. Nei commenti la neo assessora di Fratelli d'Italia ha poi pubblicato lo screenshot di un insulto ricevuto sul social network dopo il suo messaggio e le polemiche che ne sono seguite. In tanti hanno scritto all'assessora esprimendole solidarietà per quanto da lei scritto e per le critiche che l'hanno investita.

Nessuna retromarcia, insomma, per la Magoni, nonostante la questione del post giudicato nostalgico abbia fatto infuocare le opposizioni. Alle parole di ieri di Pietro Bussolati, segretario metropolitano del Pd Milano e consigliere regionale, che aveva parlato di "scempiaggini intollerabili", si sono aggiunte quelle del sindaco di Milano Beppe Sala e del capogruppo del M5s al Pirellone Dario Violi: "Parole totalmente inappropriate, Fontana che dovrà capire cosa fare. Sono già un paio gli assessori della sua giunta, Riccardo De Corato e Lara Magoni, che parlano in totale libertà", ha detto il primo cittadino di Milano, mentre Violi ha commentato: "Per me è un’indecenza che una figura istituzionale si permetta di fare propaganda fascista. Questa maggioranza è partita con la razza bianca in campagna elettorale per poi passare a celebrare l’inesistente ‘fascismo buono'. Ma quale ‘fascismo buono', non riescono nemmeno a far arrivare i treni in orario! Magoni e Fontana farebbero meglio a scusarsi coi lombardi e iniziare a lavorare seriamente".

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