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Post nostalgico sul “fascismo buono” della neo assessora regionale Lara Magoni. Il Pd: “Scempiaggini”

La neo assessora regionale al Turismo della Lombardia, Lara Magoni, ha pubblicato su Facebook un post nostalgico che vagheggia di un fascismo buono: “Rinnegare ciò che di buono è stato fatto è un grande errore, visto che le leggi che tutelano i lavoratori nascono proprio tutte dal fascismo”. La replica del consigliere regionale del Pd Pietro Bussolati: “Chissà se intende anche le spedizioni punitive e le efferate violenze contro le organizzazioni operaie”.
A cura di Francesco Loiacono
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"Rinnegare ciò che di buono è stato fatto è un grande errore, visto che le leggi che tutelano i lavoratori nascono proprio TUTTE dal fascismo". Questo post nostalgico, che vagheggia di un "fascismo buono", è stato pubblicato lo scorso primo maggio su Facebook dalla neo assessora regionale al Turismo della Lombardia, Lara Magoni, provocando molte polemiche. Il messaggio è accompagnato da un telegramma inviato il primo maggio del 1937 al prefetto di Torino da Benito Mussolini, nel quale il duce ordinava al senatore Agnelli di dotarsi di "comodi e decorosi refettori" nei nuovi stabilimenti Fiat: "Gli dica che l'operaio che mangia in fretta e furia vicino alla macchina, non è di questo tempo fascista. Aggiunga che l'uomo non è una macchina adibita ad un'altra macchina", scriveva Mussolini nel telegramma. La neo assessora Magoni, che in passato è stata una campionessa di sci ma che ha già alle spalle un mandato da consigliera regionale (fu eletta al Pirellone nel 2013 con la lista Maroni) ha chiosato: "Tutti condanniamo l’eccidio del quale sono stati tutti coinvolti e per il quale c’è da vergognarsi ma ora basta combattere i fantasmi… dopo settant’anni… Visto e considerato che questi benefit piacciono a tutti…".

Bussolati (PD): Scempiaggini antistoriche e intollerabili

Immediate le reazioni al post della Magoni. A replicare per primo è stato il segretario metropolitano del Pd Milano Pietro Bussolati, che è anche consigliere regionale: "Chissà se intende anche le spedizioni punitive e le efferate violenze contro le organizzazioni operaie, culminate con l’attacco finale al simbolo per eccellenza, la festa dei lavoratori, soppressa proprio dal fascismo e ripristinata solo nel 1945 – ha scritto sempre a mezzo Facebook Bussolati – Scempiaggini antistoriche e intollerabili, perché incompatibili con l’esercizio di un ruolo istituzionale. La Lega mostra la sua vera pelle: si prendano provvedimenti seri contro chi inneggia a ideologie sconfitte dalla storia e di cui la nostra società, orgogliosamente antifascista, non avrà mai nostalgia". Non è la prima volta che le dichiarazioni su Facebook dell'assessora, spesso all'insegna del politicamente scorretto, suscitano polemiche: "Risparmiatemi Bella Ciao", aveva scritto per esempio in occasione del 25 aprile. Per esprimere il proprio dissenso davanti all'eventualità di un governo M5s-Pd aveva invece scritto: "Se ciò dovesse succedere io proporrei una marcia su Roma". Nel caso dell'ultimo post dell'assessora, tuttavia, più che di un messaggio "politicamente scorretto" si tratta di un'affermazione che rilegge e interpreta in maniera parziale un periodo oscuro della nostra storia. Alle parole di Magoni e alle teorie di un "fascismo buono" aveva risposto tempo fa il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: "Sorprende sentir dire, ancora oggi, da qualche parte, che il Fascismo ebbe alcuni meriti, ma fece due gravi errori: le leggi razziali e l’entrata in guerra. Si tratta di un’affermazione gravemente sbagliata e inaccettabile, da respingere con determinazione. Perché razzismo e guerra non furono deviazioni o episodi rispetto al suo modo di pensare, ma diretta e inevitabile conseguenza. Volontà di dominio e di conquista, esaltazione della violenza, retorica bellicistica, sopraffazione e autoritarismo, supremazia razziale, intervento in guerra contro uno schieramento che sembrava prossimo alla sconfitta, furono diverse facce dello stesso prisma".

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