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Expo, troppe code. Il Codacons: “Ingressi gratuiti e padiglioni a pagamento”

Il Codacons invia una diffida alla società Expo Spa per risolvere il problema delle lunghe code ai padiglioni dell’Esposizione universale: “Gli utenti comprano un servizio di cui non possono usufruire”. L’associazione dei consumatori chiede il rimborso dei biglietti inutilizzati e di rendere l’accesso gratuito e gli ingressi ai singoli padiglioni a pagamento.
A cura di Francesco Loiacono
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Parte l'offensiva del Codacons contro le code eccessive per visitare l'Expo di Milano e i suoi padiglioni. L'associazione dei consumatori martedì 13 ottobre ha inviato una diffida urgente alla società guidata da Giuseppe Sala, per chiedere l'immediata modifica delle condizioni di accesso al sito di Rho-Pero e il rimborso per chi ha comprato un biglietto che non è riuscito a utilizzare appieno. Il motivo sono le code, diventate ormai quasi un tormentone negli ultimi giorni di Expo, che finirà il prossimo 31 ottobre: "Le lunghe code rappresentano oramai da settimane una costante per qualsiasi servizio fornito dall’area, in modo particolare per la fruizione dei padiglioni", afferma il Codacons in una nota, sottolineando che l'attesa media per visitare i padiglioni è di tre ore con punte di 7 ore per quello del Giappone e di 6 ore per Palazzo Italia.

"Evidenti carenze ed errori imputabili all’organizzazione dell’evento"

I disagi legati alle lunghe attese sono noti anche al commissario unico di Expo, Giuseppe Sala, che ha provato a minimizzarli facendo diffondere messaggi sonori all'interno del sito espositivo per informare sui tempi di attesa e anticipando l'apertura di alcuni ingressi. Tutto inutile, però: l'imminente chiusura definitiva dei cancelli ha fatto scattare in molte persone il desiderio di visitare Expo a tutti i costi. Ecco perché in tanti decidono di sobbarcarsi le attese. Oltre a questi visitatori dell'ultimo minuto ci sono però anche tutte le persone che hanno acquistato un biglietto a data chiusa (cioè per un determinato giorno), puntando proprio su questi ultimi giorni, e adesso si trovano invischiati in code interminabili, non riuscendo a fruire appieno di Expo: "Questo – afferma il Codacons nella sua nota – per evidenti carenze ed errori imputabili all’organizzazione dell’evento: la necessità di coprire le spese sostenute per Expo 2015 ha portato a consentire accessi quotidiani praticamente illimitati all’area. Ciò ha determinato nelle ultime settimane un sovraffollamento eccessivo, con conseguente formazione di code insostenibili ai padiglioni. In sostanza gli utenti comprano un servizio di cui oggi non possono usufruire, o che possono fruire solo in parte, poiché le lunghe file permettono materialmente di visitare un numero ristretto e limitato di padiglioni".

La proposta: rimborsi, ingressi gratuiti e padiglioni a pagamento

Da qui la proposta del Codacons – più che altro una diffida a Expo a seguire la proposta: ingressi a numero chiuso, gratuiti o a prezzo fortemente ridotto, e singoli padiglioni a pagamento, in maniera da eliminare le lunghe file e permettere ai cittadini di pagare in base ai servizi realmente goduti. "Expo dovrà inoltre restituire quanto pagato a chi è in possesso di biglietti di ingresso non ancora usufruiti – afferma infine il Codacons -. In caso di mancato accoglimento di tali richieste si potrebbe addirittura configurare una forma di inadempimento contrattuale nei confronti di Expo 2015 Spa".

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