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Expo indagata nell’inchiesta su Maroni. E nel Cda siede l’avvocato del governatore

La nomina di Domenico Aiello nel consiglio d’amministrazione di Expo, voluta dal governatore Maroni, crea una situazione imbarazzante. Anche Expo è infatti indagata nella stessa inchiesta in cui è coinvolto Maroni: Aiello, legale del governatore, si trova così in un doppio ruolo che potrebbe avere diverse conseguenze.
A cura di Francesco Loiacono
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A meno di dieci giorni dall'inizio di Expo, l'ultima nomina della Regione Lombardia per il consiglio d'amministrazione di Expo – di cui Palazzo Lombardia detiene il 20 per cento – rischia di scatenare l'ennesima polemica sulla manifestazione. Il governatore della Lombardia ha infatti indicato per il cda il nome di Domenico Aiello, l'avvocato che lo difende in una delle tante inchieste che riguardano Expo: quella che vede Maroni indagato per "induzione indebita a dare o promettere utilità". Secondo la procura, Maroni avrebbe in sostanza esercitato pressioni indebite sul direttore generale di Expo, Christian Malangone – anche lui indagato – per far partecipare una sua ex collaboratrice, Maria Grazia Paturzo, a un viaggio istituzionale in Giappone, poi annullato da Maroni. L'ultimo aggiornamento sulla vicenda – c'è un secondo filone in cui Maroni è indagato ma che non coinvolge Expo – è che anche la società Expo 2015, in base alla legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti per reati commessi dai propri dirigenti nell’interesse aziendale, risulta indagata da mesi nel procedimento. Una situazione che determina così uno strano doppio ruolo per l'avvocato Aiello, che si trova ad essere membro del consiglio d'amministrazione di una società indagata e difensore di una persona indagata nello stesso procedimento.

Il doppio ruolo di Aiello

Il doppio ruolo dell'avvocato Aiello potrebbe, secondo Luigi Ferrarella del Corriere, avere una conseguenza immediata: Aiello potrebbe infatti, in qualità di consigliere d'amministrazione di Expo, avere accesso a una serie di atti della società che prima, come legale di Maroni, gli erano stati negati. Al centro della questione ci sono anche i rapporti tesi tra l'amministratore delegato di Expo, Giuseppe Sala, e l'avvocato Aiello, che ora Sala si ritrova nel cda: "È una nomina fatta dalla Regione, Aiello sarà ben accetto", ha detto Sala al momento della decisione di Palazzo Lombardia.

Una seconda conseguenza la si potrà avere nel caso in cui Maroni dovesse essere rinviato a giudizio – le indagini dovrebbero chiudersi tra qualche settimana -: la società Expo dovrà allora decidere se costituirsi parte civile contro il suo dirigente Malangone, contro Maroni o contro entrambi. A votare sarà il cda: lo stesso nel quale siede il legale del governatore.

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