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Expo, bilancio in rosso di 7,4 milioni e Maroni avverte: “Niente soldi dalla Regione”

L’analisi del bilancio 2013 da parte della Corte dei conti evidenzia maggiori perdite dovute al pianificato incremento dei costi di produzione. Criticità per le divergenze tra Comune di Milano e Regione Lombardia, il cui presidente annuncia: “Non verseremo il nostro contributo per il 2015”.
A cura di Francesco Loiacono
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Un bilancio in rosso, in attesa che arrivi il prossimo maggio, e un sinistro avvertimento da parte del presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni: "Non verseremo il contributo per il bilancio 2015: vale a dire 18,5 milioni". Gli organizzatori di Expo 2015 fanno i conti con le ultime due notizie, non proprio positive, che interessano l'Esposizione universale che inizierà il primo maggio 2015 a Milano. Ma se una, i conti in rosso, era abbastanza attesa, anche considerando che l'evento non è ancora iniziato, le dichiarazioni di Maroni sono arrivate come un fulmine a ciel sereno. Una "ripicca" del governatore per la mancata erogazione dei fondi annunciati dal governo in sostituzione della Provincia di Milano: 60 milioni di euro, promessi dal ministro con delega all'Expo Maurizio Martina. "Visti i tagli con cui dobbiamo fare i conti, li useremo volentieri in altro modo", ha detto Maroni a proposito della quota che la Regione potrebbe non garantire più.

La Corte dei conti: bilancio in rosso e criticità

Sul fronte del bilancio, invece, Expo 2015 Spa ha chiuso l'esercizio 2013 con una perdita economica di 7,42 milioni di euro, 2,39 milioni in più rispetto al 2012. La relazione sul bilancio da parte della Corte dei conti ha però evidenziato che questa perdita è riconducibile "in gran parte al pianificato aumento dei costi della produzione", ed è "da riferirsi alla nota, particolare natura della Società che, quale società di scopo, vede la concentrazione della maggior parte dei costi nei primi anni di attività e la posticipazione dei ricavi alla data di realizzazione dell'evento". I ricavi, in ogni caso, sono già aumentati rispetto al 2012: 67,13 milioni contro 28,67, provenienti per lo più dai diritti di sponsorizzazione di grande partner commerciali.

Altre, però, sono le criticità evidenziate dai magistrati contabili nella loro relazione. In primis la forte divergenza tra due dei principali azionisti della società Expo, Regione Lombardia e Comune di Milano, venuta a galla in particolare nella vicenda degli acquisti dei terreni su cui si svolgerà la manifestazione e che non si è risolta nemmeno dopo la costituzione, nel giugno 2011, della società Arexpo che si occuperà della gestione dell'area dopo la manifestazione. Tra le altre criticità evidenziate dalla Corte dei conti, un quadro normativo "in continua evoluzione" e il problema della corruzione, emersa con forza dalle varie inchieste della magistratura e che ha comportato la necessità di attribuire a Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, compiti di sorveglianza e garanzia sulla correttezza e sulla trasparenza degli appalti e dei lavori legati all'Esposizione.

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