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Expo 2015, pronto il padiglione della Turchia: “Il Papa venga a trovarci”

Anche la Turchia ha presentato in leggero anticipo il padiglione per Expo 2015, il quinto più grande dell’Esposizione. Dal viceministro turco all’Economia arriva l’invito a Papa Francesco a visitare il padiglione, dopo le polemiche per la sua frase sul genocidio degli armeni.
A cura di Francesco Loiacono
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Dopo un percorso lungo e accidentato, anche la Turchia ha tagliato in leggero anticipo il traguardo della sua partecipazione a Expo 2015. Lo ha fatto con uno sprint da record: in soli tre mesi, infatti, è riuscita a completare un padiglione di 4.170 metri quadrati, il quinto più grande di tutta l'Esposizione universale. Una corsa dovuta al ritardo con il quale il governo di Ankara ha ufficializzato la propria adesione all'Esposizione universale milanese. Il motivo è il mancato appoggio dell'Italia alla candidatura di Smirne – già avversaria di Milano per l'Expo 2015 – per l'edizione 2020 dell'Esposizione, assegnata poi a Dubai.

Adesso, però, il caso diplomatico sembra essere rientrato: "Dopo sette anni e un mese voglio ringraziarvi – ha detto Adnan Yildirim, viceministro turco all'Economia – e fare i complimenti all'Italia per questa organizzazione che spero abbia molto successo". Parole importanti anche perché pronunciate da quello che nel 2008, in qualità di segretario generale della Camera di commercio di Smirne, era avversario diretto della candidatura milanese per Expo. Il viceministro ha aggiunto che la Turchia "saprà fare la differenza" in questo evento chiamato a "fare sbocciare i valori della cooperazione di cui il mondo ha assolutamente bisogno".

Al Papa: "Venga a visitare il padiglione"

Anche su un altro caso ben più recente, quello scatenato dalle parole di Papa Francesco sul genocidio degli armeni – "Il primo del XX secolo, oggi silenzi complici", ha detto il Pontefice lo scorso 12 aprile -, la posizione del viceministro turco è sembrata molto conciliante: "Il Santo Padre ha detto parole che la Turchia non si aspettava e forse neanche il Vaticano", ha detto Yildirim secondo quanto riportato da Repubblica, aggiungendo: "Saremo lieti di dare il benvenuto anche al Santo Padre se volesse venire a visitare il padiglione della Turchia a Expo".

La Turchia punta sulla tradizione dell'agricoltura

Per il suo padiglione, presentato ufficialmente dopo i tre della Cina e quelli di Germania, Svizzera e Kuwait, Ankara ha puntato sulla tradizione dell'agricoltura in Anatolia sud-orientale, le cui tracce risalgono a 12mila anni fa, senza però rinunciare all'ambizione di offrire soluzioni per l'alimentazione mondiale di domani. Il tema scelto, coerentemente con questa visione, è "Scavare nella storia per il futuro del cibo". Simbolo del Paese è il "Nar", il melograno, simbolo della fertilità e dell'abbondanza e associato ad attributi positivi in molte culture e religioni. Il melograno, con i suoi chicchi racchiusi all'interno, è una metafora per interrogarsi sul singolo e sulla moltitudine, sulla diversità e sull'uguaglianza. Dal primo maggio i visitatori potranno giudicare se il padiglione turco sarà riuscito a veicolare efficacemente il concetto.

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