Expo 2015, dopo l’inchiesta di Firenze Palazzo Italia sarà monitorato dall’Anac
C'è attesa per la decisione del presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, sul futuro di Palazzo Italia, la struttura che sta sorgendo all'interno del padiglione italiano sul sito di Expo 2015. Un edificio dall'importanza simbolica: non solo perché sarà uno dei pochi manufatti che resterà anche alla fine della manifestazione, ma anche perché, sul suo completamento in tempo per l'inizio dell'Esposizione, il prossimo primo maggio, l'Italia si gioca molta della sua credibilità. Proprio per questo, e per il ritardo che già caratterizza i lavori a ormai 40 giorni dall'inizio di Expo, il presidente dell'Anac potrebbe decidere di non commissariare Italiana Costruzioni, l’impresa che sta realizzando Palazzo Italia e che è finita al centro dell'ultima inchiesta giudiziaria, in ordine di tempo, che ha coinvolto l'Expo: quella sulle grandi opere aperta dalla procura di Firenze.
Palazzo Italia monitorato dall'Anac di Cantone
I pubblici ministeri fiorentini indagano sulla rete di presunte mazzette che coinvolgerebbe l'ex superburocrate del ministero delle Infrastrutture, Ercole Incalza, e alcune delle più importanti grandi opere italiane. Tra queste non poteva mancare Expo. Tra gli indagati figurano infatti Antonio Acerbo, già finito agli arresti domiciliari per l'inchiesta sulle Vie d'acqua sud – per la quale ha chiesto di patteggiare una pena a 3 anni -, Stefano Perotti, imprenditore che con la sua Spm consulting avrebbe ottenuto la direzione dei lavori in molti appalti, i referenti di Italiana Costruzioni, Attilio e Luca Navarra, oltre al responsabile dell’ufficio Gare Alessandro Paglia. Il sospetto degli inquirenti è che la gara per Palazzo Italia sia stata pilotata.
Adesso però, se la Italiana Costruzioni venisse commissariata si rischierebbe di non finire in tempo i lavori per il primo maggio: ragion per cui Cantone, d'accordo con l'amministratore delegato di Expo Giuseppe Sala e il ministro dell'Agricoltura con delega all'Expo Maurizio Martina sarebbe intenzionato a chiedere il monitoraggio dell'azienda. Si tratta di una rigida sorveglianza che consentirà all'azienda di proseguire i lavori senza interruzioni, ma sotto gli occhi attenti dell'Anac. Al prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca, spetterà firmare il decreto nei confronti dell'impresa una volta ricevuta la richiesta di Cantone.