Ex sindaco di Segrate a processo: pranzi e cene non di lavoro pagate con la carta di credito del Comune
L'ex sindaco di Segrate, Adriano Alessandrini, sarà processato il 12 luglio dalla Corte dei conti della Lombardia per alcune spese effettuate durante il suo ultimo mandato (dal 2010 al 2015) con la carta di credito del Comune e ritenute dalla procura contabile non afferenti alla sua attività istituzionale. Secondo la procura della Corte dei conti il danno erariale contestato ad Alessandrini ammonta a 34.403 euro. Soldi che l'ex primo cittadino, eletto nel 2005 con Forza Italia e il cui nome era circolato anche tra i papabili alla corsa per la poltrona di Palazzo Marino nel 2016, avrebbe speso principalmente per pranzi e cene private, senza alcuna funzione istituzionale. Un'accusa che Alessandrini respinge con forza.
Tra i rimborsi contestati anche la tassa d'iscrizione all'Ordine dei giornalisti
Tra i rimborsi indebiti contestati all'ex sindaco della cittadina alle porte di Milano anche quelli per spese di trasporto per altre persone e perfino il pagamento della tassa annuale di iscrizione all'Ordine dei giornalisti. A far partire le indagini è stato un esposto della nuova amministrazione comunale (guidata dal sindaco Paolo Micheli), che si è insediata nel 2015. Le indagini, come si legge in un comunicato della procura regionale per la Lombardia della Corte dei conti, "hanno consentito di appurare l'esistenza di numerosi e indebiti pagamenti per spese non riconducibili ad adempimenti istituzionali e spese di rappresentanza o missioni del sindaco. In molti casi – prosegue il comunicato – le spese poste a carico del Comune sono risultate prive di ogni valida documentazione contabile o giustificativo e, nonostante ciò, sono state liquidate dal dirigente cui competeva il relativo controllo".
Indagato anche il funzionario che ha liquidato le spese: è candidata sindaco a Cernusco
Per questo, oltre all'ex sindaco è stato indagato in solido anche il funzionario che ha liquidato mensilmente le spese: si tratta di Paola Malcangio, candidata sindaco per il centrodestra alle prossime elezioni comuni di Cernusco sul Naviglio. Secondo le accuse della procura nel Comune di Segrate, nel periodo tra il 2010 e il 2015, "era invalsa una prassi contra legem, per cui le spese effettuate con la carta di credito assegnata all'ex Sindaco non venivano né rendicontate né adeguatamente documentate, in spregio del preciso obbligo, che grava su chi spende pubblico denaro, di dimostrare in modo puntuale ed analitico di aver utilizzato le risorse della collettività in modo coerente con le finalità per le quali le predette somme sono state messe a disposizione degli amministratori".
La replica dell'ex sindaco: "Nessuna spesa personale"
La replica dell'ex sindaco Alessandrini, che dopo la mancata elezione a Pioltello alle scorse amministrative ha abbandonato la politica, non si è fatta attendere: "Non c'è una singola spesa fatta personalmente", ha spiegato a Fanpage.it. Alessandrini ha poi chiarito anche che le contestazioni della procura non sarebbero dovute alla natura delle spese, ma alla modalità con cui sono state imputate: "Quelle spese andavano bene, ma non pagate con la carta di credito, ma con un impegno di spesa del Comune". Tra le spese citate da Alessandrini il "pagamento della fanfara dei carabinieri e dell'aeronautica e lo spostamento di dirigenti per lavoro. Spese assolutamente giuste: l'unica contestazione è che sono imputate male".
Alessandrini: "Strane coincidenze a due mesi dalle elezioni"
Alessandrini parla di un procedimento "surreale" e di strane "coincidenze": "La prima notizia è uscita l'anno scorso a due mesi dalle elezioni in cui ero candidato a Pioltello. Abbiamo aspettato un anno e riesce casualmente a esattamente due mesi dalle prossime elezioni dove Paola Malcangio, che è l'altra imputata, è candidata a Cernusco. Noi siamo stati convocati due mesi fa: casualmente la notizia esce adesso. Che strano". L'ex sindaco, infine, ha criticato anche l'esiguità dell'entità delle spese contestate rispetto ai risparmi conseguiti dalla sua amministrazione, pari a 240mila euro l'anno. Alessandrini si è comunque detto "assolutamente sereno" rispetto al procedimento che lo attende.