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Esondazioni Seveso, respinti tutti i ricorsi contro le vasche: possono partire i cantieri

Con circa un anno di ritardo potrebbero finalmente partire i cantieri per realizzare la vasca di laminazione di Senago, principale difesa contro le esondazioni del Seveso a Milano nell’ambito di un piano approvato a fine 2014. Il tribunale superiore delle acque pubbliche ha infatti respinto tutti i ricorsi presentati dal Comune di Senago.
A cura di Francesco Loiacono
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Per il piano contro le esondazioni del Seveso non ci sono più alibi. Il Tribunale superiore delle acque pubbliche ha respinto ieri tutti i ricorsi presentati dal Comune di Senago contro il progetto definitivo per la creazione di una vasca di laminazione sul suo territorio. Significa, in concreto, che nulla impedisce di avviare finalmente i cantieri che potrebbero risolvere un problema ventennale: quello delle esondazioni del Seveso nel territorio comunale di Milano.

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Problema che negli ultimi giorni è tornato alla ribalta non già a causa delle piogge intense (in occasioni delle quali ogni volta i milanesi che abitano in alcuni quartieri, come Niguarda, vivono momenti di apprensione), ma per un'inchiesta della procura con al centro il reato di disastro ambientale colposo,  che vede indagati tra gli altri il governatore Roberto Maroni e l'ex sadico di Milano Giuliano Pisapia.

La vasca di laminazione di Senago, in pratica un sistema di tre vasche artificiali che conterrebbero l'acqua in eccesso del Seveso in caso di piogge intense, rappresenta una parte del piano complessivo che era stato presentato alla fine del 2014 da Governo, Regione, Comune di Milano e il supporto di Aipo (Agenzia interregionale per il fiume Po). La presentazione del piano era arrivata alla fine di un anno particolarmente gravoso per Milano, colpita da due diverse esondazioni di particolare gravità (a luglio e a novembre). I lavori dovevano iniziare a giugno 2015 e terminare tra giugno e dicembre di quest'anno: c'è però già un ritardo di un anno.

Granelli: "Un'ottima notizia"

La decisione del tribunale superiore delle acque pubbliche è comunque considerata "un'ottima notizia" dal neoassessore alla Mobilità Marco Granelli (prima alla Sicurezza): "Rappresenta un importante passo in avanti verso la realizzazione dell’opera, parte di un intero piano che consentirà di raccogliere le acque del fiume Seveso e prevenire le esondazioni del fiume a Milano. Dopo anni di dibattiti abbiamo avviato il tempo del fare. Tutti i passaggi e le procedure riguardanti la vasca di Senago sono stati correttamente rispettati, come certifica anche il Tribunale superiore delle acque pubbliche. Ora possiamo passare ai cantieri". Soddisfatta anche l'assessore regionale al Territorio Viviana Beccalossi: "Finalmente partirà il cantiere di Senago, primo di una serie di opere fondamentali per evitare le esondazioni".

Il piano contro le piene del fiume Seveso costerà 150 milioni di euro, già finanziati dal governo, Comune di Milano e Regione. Palazzo Marino ha già avviato i lavori per l'allargamento del canale scolmatore (il cui costo è finanziato dalla Regione Lombardia). Per le altre vasche di laminazione di Lentate sul Seveso, Parco Nord, e Paderno – Varedo –  tutte finanziate dal Governo -, sono in corso l’approvazione dei progetti e le valutazioni ambientali strategiche. Con la speranza che anche qui i lavori non partano con un anno di ritardo.

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