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Emergenza smog, nel Milanese annullati i tradizionali falò di Sant’Antonio: “Inquinano troppo”

I tradizionali falò di Sant’Antonio, in programma come ogni anno per venerdì 17 gennaio, sono stati annullati nei comuni dell’hinterland milanese a causa delle misure antismog di secondo livello previste dalla normativa regionale scattate quando il livello di polveri sottili nell’aria ha superato le soglie di guardia per dieci giorni consecutivi. “La nostra salute prima di tutto”, ha sottolineato il sindaco di Segrate, Paolo Micheli. “Quest’anno senza falò ci ricorda che pensare di migliorare le cose senza cambiare abitudini e comportamenti è evidentemente un’utopia”, è la riflessione del sindaco di Cernusco sul Naviglio, Ermanno Zacchetti.
A cura di Simone Gorla
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Le tradizioni sono importanti, ma prima vengono la salute e il buonsenso. Con questa motivazione molti comuni dell'hinterland milanese hanno deciso di annullare i tradizionali falò di Sant'Antonio, in programma come ogni anno per venerdì 17 gennaio.  A Milano e provincia sono infatti scattate le misure antismog di secondo livello, previste dalla normativa regionale quando il livello di polveri sottili nell'aria supera le soglie di guardia per dieci giorni consecutivi, che proibiscono tra l'altro le combustioni all'aperto. Le concentrazioni di Pm10 sono rimaste fuorilegge quasi costantemente da dopo Natale, con gravi rischi per la salute.

Emergenza smog, rinviato il falò di Sant'Antonio a Segrate

Il sindaco di Segrate, Paolo Micheli, è stato tra i primi a comunicare la decisione di rinviare il falò quando l'emergenza smog sarà passata. "La nostra salute prima di tutto, ma anche le nostre tradizioni sono importanti. Per questo abbiamo deciso di rinviare a data da definire il falò di Sant'Antonio in programma per questo venerdì 17 gennaio", ha comunicato il primo cittadino ricordando che "i livelli d'inquinamento hanno superato le soglie di guardia da parecchi giorni e quindi non è consentita la diffusione di nuove polveri nell'aria, una questione oltre che di normative regionali che vietano l'accensione di falò, anche di buonsenso. Sono certo che Sant'Antonio Abate capirà e apprezzerà".

Il sindaco di Cernusco sul Naviglio: Cambiare abitudini per migliorare le cose

"Quest’anno purtroppo senza falò ci ricorda che pensare di migliorare le cose senza cambiare abitudini e comportamenti è evidentemente un’utopia e che ciascuno di noi può fare la sua parte per ridurre le emissioni inquinanti con azioni concrete, ogni giorno", è la riflessione del sindaco di Cernusco sul Naviglio, Ermanno Zacchetti. Anche nel comune a nord est di Milano quest’anno niente faló di Sant’Antonio. "La concentrazione di polveri sottili ha raggiunto da giorni livelli di molto superiori al livello di guardia e con più di 30mila abitanti Cernusco sul Naviglio è uno dei comuni soggetti alle misure di primo livello predisposte da Regione Lombardia per migliorare la qualità dell’aria", ha sottolineato Zacchetti spiegando che gli effetti dei falò "possono persistere per diversi giorni soprattutto nei periodi invernali di stabilità atmosferica favorevole all’accumulo degli inquinanti".

Falò rinviato anche a Cassano d'Adda e Brugherio

L'annullamento del falò è stato deciso, tra gli altri, anche dai comuni di Cassano d'Adda e Brugherio. Entrambe le amministrazioni hanno comunicato che a causa del superamento del livello di inquinanti l'evento non si svolgerà. "Le normative regionali che non danno alcun margine di manovra", ha reso noto il comune di Brugherio. C'è anche chi ha deciso di non rinunciare alla festa e ha organizzato un "falò senza falò". È il caso dell'associazione Parco Agricolo Ticinello che ha annunciato che causa dell'inquinamento "non ci sarà l'accensione del falò, ma la festa avrà luogo ugualmente" a Cascina Campazzo a Milano.

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