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Elezioni Comunali Milano 2016, borsino dei candidati al 25 maggio

Beppe Sala “vince” anche al Consiglio di Stato: il ricorso contro di lui di Radicali e M5s è inammissibile. Per Corrado potrebbe essere un boomerang. Intanto Parisi continua a litigare con la Lega: ma chissà che questo non gli schiuda nuovi consensi tra i moderati. Rizzo a Skytg24 si erge ad “alfiere” del sogno del 2011: ma Pisapia, se ne faccia una ragione, sostiene Sala.
A cura di Francesco Loiacono
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Dodici giorni (incluso oggi) ci separano dal 5 giugno, quando i cittadini milanesi saranno chiamati al primo turno di votazioni per scegliere il loro nuovo sindaco al posto di Giuliano Pisapia. Ecco allora il secondo appuntamento con la rubrica del "borsino" dei quattro candidati più accreditati della vittoria finale (qui il borsino precedente).

Giuseppe Sala

Dopo il Tar, anche il Consiglio di Stato ha dichiarato l'inammissibilità dei ricorsi presentati da Radicali e Movimento 5 stelle contro la candidatura di Mister Expo. Non che ci fossero molti dubbi a riguardo, ma la sensazione è che Sala si sia comunque tolto un peso e possa concentrarsi sugli ultimi giorni di campagna elettorale. Le sue ultime proposte riguardano le tasse: innalzamento dell'esenzione Irpef per redditi fino a 28mila euro, per quei commercianti che si trovano in crisi (perché ad esempio hanno negozi che si affacciano su vie interessate da cantieri) e per le startup. Proposte che forse non scaldano il cuore della componente più a sinistra della coalizione: e difatti Pierfrancesco Majorino, capolista del Pd, ha annunciato su Facebook che sta preparando un "programma nel programma" da presentare all'ex ad di Expo.

Stefano Parisi

Nonostante le ultime polemiche con la Lega sulla questione referendum costituzionale (Matteo Salvini è per il no, mentre Parisi intervistato sulla questione ha nicchiato), Parisi sembra essersi calato in maniera molto spigliata in una campagna elettorale che poteva vederlo come outsider, ma della quale è stato indubbiamente la sorpresa. E chissà che, proprio il fatto di rimarcare (almeno a parole) una certa distanza da alcuni estremismi della Lega possa alla fine servire ad attirare i voti di quella parte di elettori (e ce ne sono) ancora indecisi se votare lui o l'altro manager, Sala. D'altronde i detrattori lo dicono da tempo: sono molto simili. E le percentuali, se è vero, potrebbero oscillare sensibilmente.

Gianluca Corrado

La mossa del ricorso al Tar sulla presunta incandidabilità di Sala alla fine si è dimostrata un boomerang. È vero che, come affermato da Gianluca Corrado, il ricorso è stato respinto perché Sala è ineleggibile e non incandidabile, e dunque resta lo spettro della decadenza da sindaco una volta eletto. Ma, diciamo la verità, sono questioni di tipo tecnico che probabilmente ai cittadini milanesi non passano, mentre resta il senso di aver cercato di escludere Sala dalla competizione elettorale per vie legali. Molto più concreta è, invece, l'azione che sta portando avanti l'unico consigliere comunale milanese, Mattia Calise: su Facebook sta "smontando" tutte le promesse fatte e, a suo dire, non mantenute, dalla giunta Pisapia. Ci chiediamo perché questa "battaglia" non se la sia intestata proprio il candidato sindaco pentastellato.

Basilio Rizzo

Unico tra i quattro protagonisti del borsino ospite del confronto odierno su Skytg24, Rizzo nel suo appello finale ha affermato a proposito della sua candidatura: "Volevamo evitare ai milanesi la tenaglia tra due manager ex direttori generali di giunte di centrodestra, vogliamo proseguire il sogno del 2011". Deve però rendersi conto che il principale artefice di quell'esperienza, Giuliano Pisapia, appoggia (non si sa con quanta convinzione, il sindaco è lentamente sparito dal dibattito) Beppe Sala. L'impressione è che la partita di Rizzo sia giocata tutta in funzione di un possibile appoggio "da sinistra" alla futura giunta targata Sala, dopo una sorta di "prova di forza" alle urne. Ma da prova di forza a prova di debolezza il passo è molto breve.

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