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Covid 19

Elena, infermiera di 40 anni dell’ospedale Oglio Po morta a causa del virus che aveva combattuto

Il Coronavirus fa un’altra vittima tra il personale sanitario: Elena Nitu Rodica, infermiera 40enne dell’ospedale Oglio Po, è morta a Milano dopo diverse settimane trascorse a combattere il Covid-19. Si è infettata probabilmente proprio in ospedale, mentre era impegnata in prima linea nella battaglia contro il virus. I colleghi: “Si dedicava anima e corpo ai suoi pazienti”.
A cura di Redazione Milano
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Elena Nitu Rodica (Facebook)
Elena Nitu Rodica (Facebook)
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Quel virus che aveva combattuto in prima linea l'ha infettata, e alla fine ha avuto la meglio. Elena Nitu Rodica, infermiera dell'ospedale Oglio Po di Casalmaggiore, in provincia di Cremona, è morta martedì a Milano, dove era stata trasferita a causa di complicazioni legate al Coronavirus. A raccontare la sua storia, che racchiude il senso di una missione comune a tanti medici e infermieri impegnati sul fronte della lotta al Covid-19, è stato il quotidiano locale "Cremonaoggi".

Elena è morta da sola: la famiglia è in Romania

Elena, 40enne originaria della Romania, era in Italia da 15 anni e lavorava nel reparto di Dialisi dell'ospedale Oglio Po, una delle tante strutture che dopo essere state travolte dalla pandemia di Coronavirus si è trovata a lottare contro questo nemico invisibile. Molto probabilmente è proprio in ospedale che Elena si è infettata, mentre era impegnata in prima linea: il contagio è avvenuto un mese fa e la donna è stata ricoverata in ospedale per settimane, venendo trasferita a Milano in seguito a un peggioramento delle sue condizioni. Purtroppo Elena non ce l'ha fatta: come tanti altri pazienti Covid, quando è deceduta non aveva nessuno accanto a sé. I genitori e il fratello della donna si trovano in Romania: hanno preso contatto con l'Ambasciata romena in Italia, sperando di poter riavere la salma della loro congiunta: una procedura che non si preannuncia facile per via dell'emergenza ancora in corso.

I colleghi: Si dedicava anima e corpo ai suoi pazienti

I colleghi e le colleghe di Elena la ricordano come una ragazza "simpatica e allegra, sempre ligia" a quel lavoro che amava davvero e che interpretava come una missione: "Si dedicava infatti anima e corpo ai suoi pazienti, non si fermava mai". Su Facebook una sua amica e connazionale ha scritto: "Da oggi è un angelo, ha fatto fino all'ultimo momento ciò che amava di più". E a chi le ha chiesto informazioni ha spiegato: "È morta in servizio". Come tanti altri medici e infermieri che hanno pagato con la vita il loro impegno contro il Coronavirus.

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