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È morto l’architetto César Pelli: disegnò la Torre Unicredit a Milano

È morto all’età di 92 anni l’architetto César Pelli. Nato in Argentina, nel 1964 aveva ottenuto la cittadinanza statunitense. È famoso per le sue torri-grattacielo: la Petronas towers di Kuala Lumpur sono state a lungo gli edifici più alti del mondo. L’architetto ha lasciato il suo segno anche a Milano: sua la Torre Unicredit che ha ridisegnato lo skyline della città.
A cura di Francesco Loiacono
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Il mondo dell'architettura è in lutto per la scomparsa di César Pelli. L'architetto argentino naturalizzato statunitense è morto ieri negli Stati Uniti all'età di 92 anni. Pelli è conosciuto in tutto il mondo per aver disegnato le torri gemelle Petronas a Kuala Lumpur, in Malaysia, coppia di grattacieli che si erge a 452 metri di altezza dal suolo, esclusi i pinnacoli sul tetto (che sono alti 73 metri). Ma il suo nome è famoso anche a Milano, dove ha lasciato un segno tangibile sullo skyline della città: porta la sua firma, infatti, la Torre Unicredit a Porta nuova, spettacolare grattacielo che ha ridisegnato il panorama cittadino e che con i suoi 231 metri (inclusa l'antenna sul tetto) è il secondo grattacielo più alto d'Italia, superato solo dalla Torre Allianz (realizzata dall'architetto giapponese Arata Isozaki) che si trova sempre a Milano.

Chi era l'architetto César Pelli e cosa ha realizzato

César Pelli, nato a San Miguel de Tucuman il 12 ottobre del 1926 e cittadino statunitense dal 1964, era famoso proprio per le sue torri-grattacielo, sparse in tutto il mondo. Oltre alle torri Petronas, che fino al 2003 sono stati gli edifici più alti del mondo, ha firmato tra gli altri il One Canada square a Londra, la torre de Cristal a Madrid e la torre Iberdrola a Bilbao oltre al World Financial Center di New York, di fronte al World Trade Center. A Milano il suo nome resterà per sempre legato alla riqualificazione di Porta Nuova, il cui masterplan porta, tra le altre, anche la sua firma. Pelli ha immaginato una nuova piazza, piazza Gae Aulenti, circondata quasi "a chiocciola" da edifici vetrati (l'utilizzo del vetro era una delle cifre stilistiche dell'architetto) di cui la Torre Unicredit fa parte. La piazza è diventata in poco tempo un nuovo luogo di aggregazione per i milanesi, esempio di architettura utile e non fine a sé stessa.

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