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Dopo le polemiche ecco la commissione d’inchiesta covid: l’opposizione non partecipa

Prima riunione dell’ufficio di presidenza della Commissione di inchiesta sull’emergenza Covid-19 di Regione Lombardia. L’organo del consiglio regionale si riunirà ogni lunedì pomeriggio. La prima audizione è prevista con l’assessore al Welfare, Giulio Gallera. Tra i temi sotto la lente d’ingrandimento ci sono le  “zone rosse”, i tamponi, l’Ospedale in Fiera a Milano, i trattamenti sanitari, i dispositivi di sicurezza. I lavori sono però segnati dall’assenza dei due principali partiti di opposizione. I consiglieri di Pd e M5s hanno disertato in polemica con il presunto accordo “Renzi-Salvini” per l’elezione della presidente Patrizia Baffi (Italia Viva) e avvieranno una “commissione parallela”.
A cura di Simone Gorla
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Con la prima riunione di presidenza partono i lavori della Commissione di inchiesta sull’emergenza Covid-19 di Regione Lombardia. Dopo le feroci polemiche per l'elezione della presidente Patrizia Baffi (Italia Viva) con i soli voti della maggioranza di centrodestra, Pd e Movimento 5 Stelle hanno annunciato che non parteciperanno ai lavori della commissione, incaricata di fare chiarezza sulla gestione della pandemia di coronavirus da parte dell'amministrazione regionale.

Nell'ufficio di presidenza, oltre a Baffi, ci sono Mauro Piazza (Forza Italia) come vice presidente ed Elisabetta Strada (Lombardi Civici Europeisti) in qualità di Consigliere Segretario. Al termine dell'incontro è stato stilato il calendario dei lavori. La Commissione si riunirà ogni lunedì pomeriggio alle ore 14.30. La prima riunione è prevista per lunedì 8 giugno. Sotto la lente d'ingrandimento ci saranno alcuni passaggi chiave come le  “zone rosse”, le modalità di effettuazione dei tamponi, l’Ospedale in Fiera a Milano, i trattamenti sanitari, clinici e farmacologici adottati e il tema degli approvvigionamenti e dei dispositivi di protezione individuale.

Saranno ascoltati in audizione tutti i i soggetti che hanno avuto ruoli e responsabilità nella gestione dell’emergenza, oltre a tecnici, professionisti ed esperti del settore: la prima audizione dovrebbe vedere la presenza dell'assessore regionale Giulio Gallera e della Direzione Generale Welfare. Per ricostruire ciò che è accaduto da febbraio in Lombardia, e gli eventuali errori commessi che potrebbero aver contribuito ai 15mila morti e oltre 88mila casi positivi, saranno esaminati atti, i provvedimenti, i decreti e le circolari emanate dal Governo e dalla Regione, che andranno a comporre in ordine cronologico tre elenchi comparati . Infine saranno raccolti tutti i dati disponibili di carattere epidemiologico, sierologico, farmacologico e anatomo-patologico a livello lombardo e nazionale.

Il lavoro della commissione rischia però di essere depotenziato dall'assenza dei due principali partiti di opposizione. I consiglieri di Pd e M5s hanno disertato in polemica con il presunto accordo "Renzi-Salvini" per l'elezione di Baffi (smentito da Italia Viva, che le ha chiesto di dimettersi) e avvieranno una "commissione parallela". “La commissione d’inchiesta è illegittima: la sua convocazione oltre che assurda è un insulto", ha commentato Marco Fumagalli, capogruppo del M5S Lombardi, "l’avvio dei lavori di oggi è una plastica rappresentazione di una farsa. Che però non ci fa ridere". Fabio Pizzul (Pd) torna a chiedere le dimissioni di Baffi e dell'ufficio di presidenza, spiegando che "questo è l’unico gesto che consentirebbe di riaprire un dialogo con la maggioranza. In assenza di novità che ci ostiniamo ad auspicare, domattina formalizzeremo al presidente Fermi le dimissioni dei nostri tre consiglieri (Gianni Girelli, Jacopo Scandella e Carmela Rozza) dalla Commissione d’inchiesta e daremo vita, in accordo con i consiglieri del Movimento 5 Stelle e con gli altri consiglieri di opposizione che intenderanno aderire, a una commissione d’inchiesta alternativa che si metterà in ascolto di tutti coloro che hanno qualcosa da dire riguardo a quanto accaduto in Lombardia in questi mesi. Ci avvarremo, inoltre, di tutte le prerogative di cui i consiglieri regionali sono titolari a livello di accesso agli atti e interlocuzione con gli attori del sistema sanitario regionale.”

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