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Donna uccisa in casa a Milano, il compagno confessa l’omicidio: soffocata al termine di un litigio

Ha confessato l’omicidio di Roberta Priore, il compagno Pietro Carlo Artusi: l’uomo, fermato dalla Squadra Mobile di Milano, ha raccontato di aver soffocato la donna al termine di un litigio. La 53enne è stata trovata morta martedì pomeriggio nella sua casa di via Piranesi dopo l’allarme lanciato dalla figlia della donna che non riusciva a contattare la mamma.
A cura di Francesco Loiacono
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Pietro Carlo Artusi, il compagno di Roberta Priore, la donna trovata morta nella sua casa in via Piranesi a Milano, ha confessato: l'uomo, fermato poche ore dopo la scoperta del cadavere della 53enne, ha raccontato agli investigatori della Squadra mobile e al pm Grazia Colacicco di aver ucciso Roberta al termine di una lite, l'ennesima. Stando a quanto si apprende i due si frequentavano da circa cinque mesi. L'uomo, 47enne, disoccupato, avrebbe soffocato la donna con un cuscino così come raccontato agli inquirenti: l'arma del delitto è stata trovata accanto al corpo della donna dai vigili del fuoco entrati in casa della 53enne dopo la chiamata della figlia della vittima.

I due si frequentavano da soli cinque mesi

Stando a quanto raccontato da Artusi, lunedì sera i due sarebbero andati a cena fuori in un locale in zona Ortica: lì sarebbero iniziati i primi litigi, poi proseguiti a casa dopo che i due, che avevano lasciato il locale separatamente, si sono incontrati nuovamente nell'appartamento di Roberta. L'uomo ha poi spiegato che i due avrebbero assunto della cocaina per poi litigare nuovamente fino a passare dalle parole alle mani: di lì a poco poi l'orribile epilogo. Avrebbe provato anche a sbarazzarsi del corpo senza successo e poi, stando a quanto dichiarato dall'avvocato dell'uomo, avrebbe anche tentato il suicidio tagliando i tubi del gas del proprio appartamento. Il corpo senza vita della donna è stato rinvenuto martedì pomeriggio: i vigili del fuoco l'hanno trovata per terra, in mezzo al disordine. Accanto a lei il cuscino utilizzato per ucciderla.

Roberta nel 2005 aveva perso una figlia di quattro anni

Roberta, stando a quanto raccontato dalla figlia, da alcuni anni viveva in una situazione di difficoltà psicologica: nel 2005 aveva perso una figlia di quattro anni, morta dopo essere precipitata per essersi sporta troppo dalla finestra al quarto piano dell'abitazione in cui all'epoca abitava la famiglia. Quella tragedia aveva a quanto pare segnato la donna: Roberta si era separata, aveva lasciato il lavoro e aveva iniziato a consumare alcol, farmaci e pare anche stupefacenti. Probabile che il compagno che l'ha ucciso potesse essere sotto l'influsso di qualche sostanza: saranno le analisi a doverlo accertare.

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