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Donna incinta di due gemelli morta alla Mangiagalli di Milano: chiesta l’archiviazione per i medici

La procura di Milano ha chiesto l’archiviazione per medici e ostetriche della Mangiagalli indagate per la morte di Claudia Bordoni, 36enne incinta di due gemelle deceduta il 28 aprile dell’anno scorso. Secondo una consulenza le omissioni dei medici, pur riconosciute, non avrebbero un nesso causale con la morte della 36enne tale da giustificare un processo penale. Probabile che gli avvocati della famiglia della donna si oppongano alla decisione.
A cura di Francesco Loiacono
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La Procura di Milano ha chiesto l'archiviazione per la vicenda legata a Claudia Bordoni, la 36enne incinta di due gemelle morta alla clinica Mangiagalli il 28 aprile del 2016. Lo riporta il quotidiano "La Repubblica". Per il decesso della 36enne sono indagati per concorso in omicidio colposo due medici e due ostetriche della Mangiagalli, struttura che dipende dal Policlinico di Milano. Secondo una consulenza chiesta dal pubblico ministero Maura Ripamonti, le omissioni dei medici e sanitari della Mangiagalli, pur riconosciute dal perito, non avrebbero un "nesso causale" con il decesso della 36enne tale da giustificare un processo penale per gli indagati.

Probabile l'opposizione da parte dei legali della donna

Si tratta di conclusioni in parte simili a quelle di una prima consulenza che era stata ordinata dalla procura, ma invece opposte alla consulenza di parte ordinata dai legali dei familiari di Bordoni, Antonio Bana e Antonio Sala Della Cuna: secondo questa ricostruzione, ci sarebbe invece il nesso causale tra il decesso di Claudia e il comportamento dei medici. Probabile quindi che adesso i legali della donna deceduta si oppongano alla richiesta di archiviazione. Sul fronte civile, invece, gli avvocati starebbero preparando un ricorso contro la Mangiagalli.

Claudia Bordoni è morta il 28 aprile dell'anno scorso a causa di una grave emorragia interna, provocata, come stabilito dall'autopsia, da un'endometriosi. Si tratta di una malattia che colpisce il tessuto dell'utero, molto difficile da diagnosticare. Quando è deceduta, Claudia era 24esima settimana di gravidanza.

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