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Domenico Maurantonio, morto un mese fa: messa con genitori e compagni

Mercoledì sera nella chiesa di Altichiero, a Padova, è stata celebrata una messa in suffragio di Domenico Maurantonio, lo studente morto un mese fa mentre era in gita a Milano. Presenti i genitori di Domenico e i suoi compagni di classe, che secondo molti nasconderebbero la verità.
A cura di Francesco Loiacono
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C'erano i genitori, Bruno e Antonia. E c'erano soprattutto i suoi compagni di classe della quinta E dell'Ippolito Nievo di Padova. Tutti insieme per salutare idealmente Domenico Maurantonio a un mese dalla sua morte, ancora senza un perché. Mercoledì sera lo studente 19enne precipitato dal quinto piano di un hotel a Milano mentre era in gita scolastica, è stato ricordato con una messa nella chiesa di Altichiero, la stessa dove sono stati celebrati anche i suoi funerali.

"In questa cerimonia il nostro pensiero e la nostra preghiera va ai genitori di Domenico Bruno e Antonia – ha detto il parroco durante l'omelia, spiegando di aver ricevuto – molte telefonate, anche da lontano, di persone che sapevano di questa messa e volevano unirsi alla nostra preghiera per condividere questo momento. Siamo in molti a ricordare Domenico – ha detto il parroco -. Molti più di quelli che possiamo vedere questa sera in questa chiesa".

Domenico: i genitori e i compagni alla messa per ricordarlo

Oltre ai compagni di Domenico c'era anche la preside del liceo scientifico Nievo. La dirigente scolastica e alcuni ragazzi si sono avvicinati ai genitori di Domenico, gli stessi che non hanno risparmiato accuse e frecciate a docenti e compagni del ragazzo, per abbracciarli e sussurrare qualche parola, come riporta il quotidiano Il gazzettino. Una situazione che solo chi non comprende cosa stanno vivendo i genitori di Domenico potrebbe trovare imbarazzante: loro, papà Bruno e mamma Antonia, parlano anche per cercare di smuovere qualcosa in un'inchiesta che sembra essere rimasta sostanzialmente ferma al punto di partenza. Cioè a quella maledetta notte tra il 9 e il 10 maggio scorsi, quando Domenico è precipitato da una finestra al quinto piano dell'hotel Da Vinci di Bruzzano, periferia nord di Milano. Volato giù a piombo, in parallelo alla parete, senza emettere alcun grido, senza mutande né pantaloncini, senza che nessuno dei suoi amici abbia visto né sentito niente. In corpo aveva molto alcol, Domenico, ancora non entrato in circolo, ma nessun lassativo. Su un braccio un livido che non si capisce come si è procurato. Non aveva occhiali né il cellulare con sé, li aveva lasciati nella camera che divideva con altri tre amici che non si sono accorti di nulla.

Tutta la storia di Domenico Maurantonio

Per il prosieguo delle indagini sulla morte di Maurantonio si attendono i risultati sul Dna trovato sotto le unghie di Domenico, e quelli completi della analisi tossicologiche e medico-legali. A distanza di un mese, resta forte la speranza di riuscire a fare luce sui lati oscuri della vicenda: una speranza simboleggiata anche dai lumini che mercoledì sera, su iniziativa di uno dei tanti gruppi Facebook nati per chiedere verità e giustizia per Domenico, molte persone hanno acceso simbolicamente, alle 21.30. Lo ha fatto anche la mamma di Domenico, Antonia Comin.

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