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Il rapimento di Silvia Romano in Kenya

Disposta la vigilanza per Silvia Romano, la casa della volontaria milanese pattugliata 24 ore su 24

La prefettura di Milano ha alzato il livello di guardia nei confronti di Silvia Romano, la 24enne rapita in Kenya e poi liberata lo scorso 8 maggio: dopo quanto accaduto nei giorni scorsi, compreso il ritrovamento di alcuni cocci di bottiglia, forse indirizzati alla sua finestra, la casa nel quartiere Casoretto della volontaria milanese verrà sorvegliata 24 ore su 24 dalle forze dell’ordine.
A cura di Chiara Ammendola
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Verrà sorvegliata a vista dalle forze dell'ordine la casa di Silvia Romano, la 24enne volontaria rapita in Kenya nel novembre del 2018 e liberata lo scorso 8 maggio in Somalia dopo aver trascorso 18 mesi nelle mani di un gruppo terroristico islamico. La prefettura di Milano ha deciso di innalzare il livello di guardia nei confronti della giovane cooperante dopo i fatti dei giorni scorsi e per questo si è deciso per una Vigilanza generica radiocontrollata, il primo passaggio delle misure di protezione personali (vigilanza, tutela e scorta). Dunque carabinieri e polizia vigileranno la casa dove Silvia vive con la madre e la sorella per l'intero periodo di quarantena al quale è obbligata la 24enne dopo il rientro in Italia a causa della pandemia da Coronavirus. Un provvedimento cautelare in attesa che vengano definiti i rischi che corre Silvia: "Una valutazione arriverà al termine della sua quarantena obbligatoria", fanno sapere dalla Prefettura.

Le minacce a Silvia Romano aggravate dall'istigazione all'odio razziale

Intanto continuano le indagini sugli insulti e le minacce rivolti via web a Silvia Romano che hanno portato all'apertura di un fascicolo d'inchiesta in Procura per far luce sull'accaduto: al momento non ci sono iscrizioni nel registro degli indagati, mentre si sta valutando se aggiungere all’accusa di minacce anche l’aggravante di istigazione all’odio razziale. Molti degli insulti infatti, tutti provenienti da account fake così come spiegato dal capo dell’Antiterrorismo Alberto Nobili, probabilmente creati appositamente per insultare la giovane e avrebbero preso di mira la giovane per il fatto di essersi convertita all'Islam. Intanto lo zio di Silvia, Alberto Fumagalli ha chiarito quanto accaduto due giorni fa in merito al ritrovamento di alcuni cocci di bottiglia sotto la finestra della 24enne in via Casoretto: per l'uomo si è trattato di una ragazzata, le telecamere infatti avrebbero ripreso due ragazzi che in piena notte a bordo di uno scooter si sarebbero fermati proprio lì in zona lanciando una bottiglia di birra vuota in aria. Solo ieri invece due uomini avevano fatto una sorta di serenata alla ragazza mentre due notti fa un uomo si è infilato nel palazzo cercando Silvia.

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