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Disabili in Lombardia: la Regione mette soldi sui voucher, ma quasi nessuno riesce a usarli

Regione Lombardia ha trovato i fondi per l’assistenza ai disabili gravi e gravissimi, per rimediare ai tagli che avevano fatto scoppiare le proteste delle famiglie e delle associazioni. Ma 13 milioni di euro stanziati dalla giunta leghista andranno per i voucher sociosanitari, una misura che negli anni passati non ha mai funzionato. Lo dicono le cifre: meno del 10 per cento delle famiglie lo scorso anno è riuscito ad accedere al voucher. Così gran parte dei beneficiari rischia di essere esclusa, e i soldi di non saranno spesi. “Il problema è che gli enti accreditati sono pochi e spesso non hanno abbastanza professionisti per coprire tutte le richieste”, ha spiegato a Fanpage.it Fortunato Nicoletti, tra i fondatori del Comitato Famiglie Disabili Lombarde.. Ora la palla passa alle aziende sanitarie, che dovranno garantire gli enti accreditati e informare le famiglie.
A cura di Simone Gorla
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Regione Lombardia trova i fondi per l'assistenza ai disabili gravi e gravissimi, costretta alla marcia indietro dalla protesta delle famiglie e delle associazioni che rischiavano di vedersi ridotto di un terzo l'aiuto economico. Ma il problema è risolto solo in parte. Nell'operazione con cui la giunta leghista ha trovato i finanziamenti aggiuntivi per portare a 23 milioni gli stanziamenti regionali (in aggiunta a quelli del governo), c'è il trucco. Infatti 13 milioni su 23 sono stanziati non sul contributo mensile che ogni famiglia riceve una volta presentata e approvata la documentazione necessaria, ma sui voucher sociosanitari, uno strumento che negli anni passati non ha mai funzionato. Lo dicono le cifre: solo il 10 per cento (o meno) delle famiglie che assistono disabili gravissimi lo scorso anno è riuscito ad accedere al voucher.

Disabili, la Lombardia mette i soldi sui voucher, ma quasi nessuno riesce a usarli

Il confronto tra la platea dei beneficiari dei sussidi per l'assistenza di persone in disabilità gravissima è impietoso. A Milano si parla di 168 casi su 2903 destinatari del contributo, per Brescia di 147 su 1221, per Varese di 46 su 525. La dinamica non cambia nemmeno nelle altre province. A Monza 68 voucher su 654. A Bergamo 211 su 1024. A Como 26 voucher su una platea potenziale di 390 famiglie. A Cremona 60 voucher su 233. A Lecco le cose vanno un po' meglio: attivati e 45 voucher su 67. Cosa significa nel concreto? Che se questo andamento non sarà cambiato nel corso del prossimo anno, buona parte dei fondi stanziati dopo la battaglia delle associazioni potrebbe restare non utilizzata. 

Perché il voucher finora non ha funzionato

Perché il voucher è così difficile da usare? Si tratta di un meccanismo complesso. Non sono soldi versati direttamente ai beneficiari, ma è un buono d’acquisto che si può spendere solo con enti accreditati. Lo possono richiedere le famiglie che percepiscono la misura B1, quella rivolta a chi assiste persone con disabilità gravissima, anziani o minori. Le famiglie attivare un progetto presso l'Ats o Asst competente, con enti accreditati con Regione Lombardia. Possono essere fondazioni, cooperative o altre realtà che fanno assistenza e offrono le professionalità necessarie. La tipologia di assistenza attivata dipende dai bisogni delle persona disabile. "Il problema è che gli enti accreditati sono pochi e spesso non hanno abbastanza professionisti per coprire tutte le richieste. Io per esempio finora non sono mai riuscito ad accedere al voucher, quest'anno ci riproverò", spiega a Fanpage.it Fortunato Nicoletti,  padre di una bambina di 4 anni disabile, tra i fondatori del Comitato Famiglie Disabili Lombarde.

Paletti troppo rigidi e criteri da cambiare

"Se non si modificano i criteri solo un decimo della platea potrà essere raggiunta – avverte il consigliere regionale del Pd Gian Antonio Girelli, intervistato da Fanpage.it – quello che accade è che spesso i servizi attivati non corrispondono ai bisogni delle famiglie, oppure non ci sono risorse sufficienti sul territorio. Dobbiamo riflettere sui paletti imposti: certo è necessario avere delle regole per verificare che i soldi siano spesi correttamente, ma allo stesso tempo bisogna mettersi nei panni delle famiglie che vivono questa situazione e non mettere limiti eccessivamente stringenti, che impediscono di fatto l'accesso ai voucher".  Il problema della difficoltà di usare i voucher è stato sottolineato anche dalle opposizioni in consiglio regionale. "Il voucher è uno strumento che l’anno scorso, purtroppo, non ha assolutamente funzionato nel sostegno e nell’assistenza alle persone disabili", ha dichiarato Gregorio Mammì, consigliere regionale del M5S Lombardia.

Perché la Regione punta sui voucher?

Sfruttando i voucher la giunta regionale può attingere alle risorse sanitarie, che per legge devono essere usate con voucher per evitare abusi. Perché i fondi non rimangano inutilizzati, ma vadano davvero alle famiglie, dovranno essere fatti grandi passi avanti. Sia con interventi sul budget degli enti accreditati (perché i voucher non vadano a eroderlo facendolo raggiungere prima il tetto) che sulle tipologie di servizi offerti, soprattutto a chi presenta disabilità che richiedono interventi multidisciplinari. Alla fine la palla passerà alle aziende sanitarie, che devono organizzare e accreditare le realtà che offrono i servizi. Le possibilità perché la cosa vada bene ci sono, ma le famiglie dovranno essere accompagnate e non abbandonate a loro stesse.

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