Dirigibile di Greenpeace vola su Expo 2015: “L’agricoltura industriale fa male al pianeta”
Un dirigibile verde ha solcato giovedì i cieli di Milano e di Expo 2015, proprio mentre il sito dell'Esposizione universale ospitava ministri e delegati per il Forum internazionale dell'agricoltura. Sulla livrea del dirigibile è apparso, ben leggibile da tutti i partecipanti al forum, la scritta: "L'agricoltura industriale fa male al pianeta, invertiamo la rotta". Si è trattato di un'iniziativa ideata da Greenpeace Italia e andata in scena mentre 115 Paesi, con i rispettivi ministri e delegati, prendevano parte all'importante appuntamento internazionale che precede l'assemblea della Fao. Gli attivisti di Greenpeace hanno voluto far arrivare il loro messaggio ai ministri riuniti: "Abbiamo bisogno di fatti concreti, non possiamo continuare ad alimentare un sistema fatto di monocolture intensive, Ogm, pesticidi e fertilizzanti di sintesi, controllato da un ristretto gruppo di multinazionali – ha scritto Greenpeace sulla propria pagina Facebook -. Serve un cambiamento radicale, non possiamo più aspettare. Agricoltura sostenibile, cibo sano e rispetto della natura sono il domani".
Il direttore generale Fao: "Sconfiggeremo la fame entro il 2025"
All'interno del forum, intanto, il direttore generale della Fao Josè Graziano da Silva ha annunciato un obiettivo importante: "È possibile sconfiggere la fame nell’arco di qualche decennio – ha detto da Silva, spiegando che a livello internazionale – ci siamo posti l’obiettivo ‘fame zero' entro il 2025". Anche da Silva ha evidenziato come l'agricoltura, "driver fondamentale per la lotta alla povertà e alla fame nei Paesi in via di sviluppo", debba diventare "sostenibile. Il cambiamento climatico è una minaccia anche alla sicurezza alimentare. Dobbiamo fare un cambiamento, l’agricoltura e i sistemi alimentari devono puntare sulla sostenibilità".
Al forum era presente il ministro per le Politiche agricole con delega all'Expo Maurizio Martina che ha evidenziato gli obiettivi da perseguire: "Cancellare la fame, la povertà e la malnutrizione combattere il cambiamento climatico; tutelare beni comuni come acqua, terra e biodiversità; ridurre gli sprechi nelle filiere alimentari". Martina ha anche detto che bisogna partire "dai piccoli produttori sostenendo il loro reddito e trasferendo conoscenza, perché siano più forti e più produttivi". Parole che sembrano però in contraddizione con quanto affermato dagli organizzatori dell'Expo dei popoli, una contromanifestazione in programma in questi stessi giorni a Milano e che raggruppa secondo gli organizzatori "i rappresentanti dell'agricoltura a conduzione familiare e di piccola scala, esclusi dall'Expo ufficiale nonostante producano il 70 per cento degli alimenti consumati a livello globale".
L'accento sull'importanza dei piccoli produttori è stato posto anche dal commissario europeo Phil Hogan: "I piccoli produttori sono la chiave per riuscire a nutrire la popolazione mondiale", ha detto Hogan, secondo cui la sfida è capire "come fare a produrre di più usando meno". In apertura del forum era arrivato anche il messaggio video del segretario generale delle Nazioni unite, Ban Ki-Moon: "La sfida fame zero fa riferimento a voi di Expo 2015: possiamo farcela, l’importante è collaborare – ha detto Ban Ki-moon -. Il mondo produce abbastanza cibo ma una persona su nove non ne riceve abbastanza".