video suggerito
video suggerito

Dirigibile di Greenpeace vola su Expo 2015: “L’agricoltura industriale fa male al pianeta”

L’iniziativa di Greenpeace mentre a Expo erano riuniti i ministri di 115 Paesi per il Forum internazionale dell’agricoltura. La onlus: “Invertiamo la rotta”. Al forum è intervenuto il il direttore generale della Fao, Josè Graziano da Silva: “Sconfiggeremo la fame entro il 2025”.
A cura di Francesco Loiacono
58 CONDIVISIONI
Video thumbnail
Il dirigibile di Greenpeace in volo (Foto: Francesco Alesi)
Il dirigibile di Greenpeace in volo (Foto: Francesco Alesi)

Un dirigibile verde ha solcato giovedì i cieli di Milano e di Expo 2015, proprio mentre il sito dell'Esposizione universale ospitava ministri e delegati per il Forum internazionale dell'agricoltura. Sulla livrea del dirigibile è apparso, ben leggibile da tutti i partecipanti al forum, la scritta: "L'agricoltura industriale fa male al pianeta, invertiamo la rotta". Si è trattato di un'iniziativa ideata da Greenpeace Italia e andata in scena mentre 115 Paesi, con i rispettivi ministri e delegati, prendevano parte all'importante appuntamento internazionale che precede l'assemblea della Fao. Gli attivisti di Greenpeace hanno voluto far arrivare il loro messaggio ai ministri riuniti: "Abbiamo bisogno di fatti concreti, non possiamo continuare ad alimentare un sistema fatto di monocolture intensive, Ogm, pesticidi e fertilizzanti di sintesi, controllato da un ristretto gruppo di multinazionali – ha scritto Greenpeace sulla propria pagina Facebook -. Serve un cambiamento radicale, non possiamo più aspettare. Agricoltura sostenibile, cibo sano e rispetto della natura sono il domani".

Il direttore generale Fao: "Sconfiggeremo la fame entro il 2025"

All'interno del forum, intanto, il direttore generale della Fao Josè Graziano da Silva ha annunciato un obiettivo importante: "È possibile sconfiggere la fame nell’arco di qualche decennio – ha detto da Silva, spiegando che a livello internazionale – ci siamo posti l’obiettivo ‘fame zero' entro il 2025". Anche da Silva ha evidenziato come l'agricoltura, "driver fondamentale per la lotta alla povertà e alla fame nei Paesi in via di sviluppo", debba diventare "sostenibile. Il cambiamento climatico è una minaccia anche alla sicurezza alimentare. Dobbiamo fare un cambiamento, l’agricoltura e i sistemi alimentari devono puntare sulla sostenibilità".

Al forum era presente il ministro per le Politiche agricole con delega all'Expo Maurizio Martina che ha evidenziato gli obiettivi da perseguire: "Cancellare la fame, la povertà e la malnutrizione combattere il cambiamento climatico; tutelare beni comuni come acqua, terra e biodiversità; ridurre gli sprechi nelle filiere alimentari". Martina ha anche detto che bisogna partire "dai piccoli produttori sostenendo il loro reddito e trasferendo conoscenza, perché siano più forti e più produttivi". Parole che sembrano però in contraddizione con quanto affermato dagli organizzatori dell'Expo dei popoli, una contromanifestazione in programma in questi stessi giorni a Milano e che raggruppa secondo gli organizzatori "i rappresentanti dell'agricoltura a conduzione familiare e di piccola scala, esclusi dall'Expo ufficiale nonostante producano il 70 per cento degli alimenti consumati a livello globale".

L'accento sull'importanza dei piccoli produttori è stato posto anche dal commissario europeo Phil Hogan: "I piccoli produttori sono la chiave per riuscire a nutrire la popolazione mondiale", ha detto Hogan, secondo cui la sfida è capire "come fare a produrre di più usando meno". In apertura del forum era arrivato anche il messaggio video del segretario generale delle Nazioni unite, Ban Ki-Moon: "La sfida fame zero fa riferimento a voi di Expo 2015: possiamo farcela, l’importante è collaborare – ha detto Ban Ki-moon -. Il mondo produce abbastanza cibo ma una persona su nove non ne riceve abbastanza".

58 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views