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Desenzano, discoteca va a fuoco, una testimone: “In un attimo è stato il panico”

Gli ingressi del locale congestionati. I ragazzi che tentavano in ogni modo la fuga dal locale. Una ragazza ricostruisce gli attimi di panico di stanotte, all’Art di Desenzano del Garda (BS): “C’era chi scavalcava il muro per uscire in tempo e allontanarsi dal fumo. Qualcuno ha preso il cellulare per chiamare aiuto. Noi siamo riusciti a scappare dalla cucina e ci siamo salvati”.
A cura di Enrico Galletti
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La discoteca che sfiora le sponde del lago di Garda, a Desenzano. Il cuore del divertimento che ogni weekend attira decine di giovani provenienti da ogni dove. Il racconto di chi stanotte era lì, immerso nella movida del sabato sera, e ha vissuto in prima persona l'incendio che ha causato l'intossicazione di 69 persone, fa ancora venire i brividi. Non sono ancora le due quando l’impianto di riscaldamento comincia a bruciare e scoppia un incendio. A ricostruire quegli istanti è S.B., giovane di Cremona, che ciò che ha visto e vissuto ieri lo definisce “l’esperienza peggiore della mia vita”. L’incendio che divampa mentre la musica continua a suonare. “Ci stavamo divertendo – racconta -, eravamo nel pieno della festa. Ad un certo punto abbiamo cominciato a sentire odore di bruciato. Era una puzza strana, diversa dal solito. Abbiamo avuto la conferma che si trattasse di un’emergenza alzando gli occhi al cielo: una nube di fumo aveva ricoperto l’intero locale”. L’inizio del panico. La festa che continua ma di colpo si smorza, abbassa i toni, fa largo alle prime grida che chiedono aiuto. “A quel punto – continua la ragazza – si è creato lo scompiglio generale. Tutti volevano uscire e lo spazio in cui muoversi era quello che era. Il panico che si è creato, poi, rendeva tutto più difficile”.

Gli ingressi del locale congestionati. I ragazzi che tentavano in ogni modo la fuga dal locale. “C’era chi scavalcava il muro per uscire in tempo e allontanarsi dal fumo. Qualcuno ha preso il cellulare per chiamare aiuto. Noi – spiega la ragazza – siamo riusciti a scappare dalla cucina e ci siamo salvati”. La fuga disperata e il ritrovo nel piazzale esterno del locale, dove il panico continua. “Ci siamo ritrovati tutti fuori, senza parole, mentre arrivavano i primi soccorsi. Ci guardavamo intorno per vedere se ci fossimo tutti, per assicurarci che nessuno fosse rimasto dentro il locale”. La giovane ripensa a ciò che ha visto questa notte insieme al suo fidanzato. E pensa soprattutto ai ragazzi a cui è andata peggio di lei: le diciassette persone rimaste intossicate, che sono state ricoverate negli ospedali della zona. “L'esperienza peggiore della mia vita”, si ripete mentre pensa a come sarebbe potuta finire, quella notte di divertimento che si è trasformata in incubo.

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